Imparare l'inglese ospitando un madrelingua australiano: il progetto di Francesca

Imparare l'inglese ospitando un madrelingua australiano: il progetto di Francesca
PIEVE DI SOLIGO - «L'inquietudine non è fuga, ma ricerca» sostiene Susanna Tamaro in uno dei suoi libri. E quella che anima Francesca Breda, 39 anni, di...

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PIEVE DI SOLIGO - «L'inquietudine non è fuga, ma ricerca» sostiene Susanna Tamaro in uno dei suoi libri. E quella che anima Francesca Breda, 39 anni, di Pieve di Soligo, ideatrice di OzItaly, un singolare programma di scambio culturale tra Italia e Australia, è proprio quel tipo di inquietudine, quella che porta a seguire le proprie aspirazioni e a rinnovare sempre l'entusiasmo per cercare di realizzare i propri sogni.

 
L'INIZIATIVAInsegnante per professione ma non per vocazione, affascinata dalle lingue straniere, con tanta voglia di esplorare nuovi orizzonti geografici e umani, incantata dall'Australia, Francesca ha messo insieme le sue passioni e avviato OzItaly, lanciandosi per l'ennesima (e non ultima) avventura lavorativa. «Il mio intento racconta Francesca - è quello di avvicinare il popolo australiano alla realtà italiana, spesso non abbastanza apprezzata e poco elogiata. È forse anche un modo per valorizzare il nostro territorio non solo agli occhi di chi non lo conosce, ma anche a coloro che lo abitano, ormai troppo abituati alla bellezza inestimabile che li circonda». Nella pratica, OzItaly mette in contatto persone australiane, quindi di madrelingua inglese, con famiglie italiane che vogliano imparare o migliorare la conoscenza dell'inglese. «Il tutor, solitamente tra i 22 ed i 45 anni spiega Francesca si impegna a garantire almeno otto ore a settimana di conversazione inglese. La famiglia che lo ospita offre vitto e alloggio». Per il resto del tempo, tutor e famiglia sono indipendenti. Il tutor può spostarsi in autonomia e conoscere il nostro Paese, a partire dal Veneto. Certo che più la famiglia lo coinvolge nelle attività famigliari e più lo scambio è efficace, ma gli unici vincoli sono le otto ore di lezione di inglese da parte del tutor (che non percepisce compenso) e vitto e alloggio da parte della famiglia ospitante.

IL PERCORSO DI FRANCESCAQuesta al momento è la dimensione lavorativa e la scelta di vita di Francesca che dopo il diploma universitario di traduttore in Italia è partita per l'Australia dove ha lavorato per qualche anno nei villaggi turistici. «Ma ad un certo punto mi sono stancata di stare sempre in mezzo a tante persone racconta Sentivo il bisogno di avere più tempo per me. Così ho fatto un cambio radicale». Ha ottenuto un altro visto per lavorare in agricoltura, per quella che in Australia chiamano fruit picking ovvero la raccolta. Tra un visto e l'altro (ottenere un visto diverso da quello turistico per restare in Australia non è semplice), ha fatto diversi lavori e vissuto in diverse parti del Paese, anche molto differenti. Nel frattempo ha conseguito la laurea specialistica in insegnamento e apprendimento e ha insegnato nella scuola primaria australiana. Ma dice, «non mi sento insegnante». È rientrata a Pieve nel 2016 con in testa l'idea di OzItaly (dove Oz è l'abbreviazione dialettale che gli australiani usano per chiamare il loro Paese). «Non avevo esperienza nell'avviare un'attività dice ma volevo farlo a tutti i costi». Ora OzItaly è realtà e i primi feedback sono positivi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino