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TREVISO Se l'arancione è il colore del momento, c'è un arancione che per un po' smetterà di far tendenza. È lo spritz: ultimo scampolo di etilica socialità, che deve cedere alle regole della sicurezza e all'emergenza contagi. Manca mezz'ora alle 18. E inizia il countdown. Gli ospiti si guardano come i condannati: meno 30 e poi lo spritz del sabato sarà un rito da riporre nel cassetto per settimane. Il che non è nulla di fronte ai grandi problemi dell'umanità. Ma è molto dopo un anno di divieti e obblighi, di socialità negate. È una boccata d'ossigeno, una piccola oasi di benessere. «L'ultimo gesto d'amicizia è stato venire a berla qui insieme», commenta Stefano Zanotto, patron di Arman. Fa il vigile urbano dalle 16, controllando che le persone restino sedute, che le mascherine siano posizionate correttamente, che i tavoli siano contingentati. «È durissima - conferma - le persone non riescono a capire. Si adirano con noi, ma abbiamo el mani legate. E, giustamente, aggiungo. C'è una pandemia in corso: tutto si può fare, ma con le regole adeguate. Inutile far i fenomeni. Perchè poi la curva dei contagi ci attende al varco».
L'ULTIMO BICCHIERE
Decine di bicchieri rosse e arancio transitano dal bancone ai tavoli. «Ancora uno» la frase ricorrente.
IL MALUMORE
Poi però. Ragionando tra sè e sè racconta dei mille inviti privati ricevuti durante il lockdown, di quei colleghi che finiscono di lavorare e si aprono la bottiglia in ufficio, delle cene private. «Perchè le persone alla fine lo fanno lo stesso. E in maniera decisamente meno controllata». Se si apre il capitolo ristori, la risata è quasi incontenibile. «A dicembre ho ricevuto 8000 euro e poi ho pagato una fattura di 11 mila. Giusto, per carità. Ma la speranza è che il nuovo governo cambi passo». Mancano una manciata di secondi: la sfida è convincere gli ultimi clienti a lasciare l'area del locale. Le due serrande piccole sono già chiuse, manca l'ultima grande. Si accende un sigaro: «Se penso che da me non si è ammalato nessuno in un anno, nè tra i dipendenti nè tra i clienti mi viene da pensare. Ma siamo davvero noi il problema? Comunque per carità si è fatto. Salutiamo pure la Pasqua e rimaniamo in attesa». L'odore metallico della grata è secco. Suona definitivo almeno per un po'. E anche lo spritz, rito per eccellenza del sabato trevigiano, va in stand by. Ora è tempo di un altro arancione.
E. F.
Il Gazzettino