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UDINE - Oltre un quarto degli operatori sociosanitari friulani e giuliani, prevalentemente di origine straniera, a cui sono arrivate le lettere inviate dall'Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs) non ha ancora sciolto il nodo sull'effettivo possesso del titolo di studio corrispondente alla terza media italiana. Sui 158 candidati regionali destinatari della missiva, che erano entrati nelle rispettive graduatorie di merito uscite dal concorso bandito da Arcs nell'agosto del 2020, infatti, solo 47 (27%) hanno risolto la loro posizione, mandando tutte le carte richieste nei termini previsti, mentre 68 sono le procedure ancora in itinere e 43 «devono chiedere», come riferisce Tecla Del Dò, responsabile Gestione Risorse Umane di Arcs. In ballo non c'è solo il posto in graduatoria (e quindi una probabile assunzione nel pubblico in futuro), ma anche, per chi già lavora, magari a tempo, la possibile risoluzione del contratto. Il 15 ottobre scatta la scadenza per l'invio di copia della ricevuta rilasciata dal ministero dopo la spedizione della domanda per chiedere l'equipollenza del titolo (dopo aver ottenuto il bollino del Consolato italiano nel Paese di provenienza). Il secondo gong suonerà invece il 30 aprile 2022. Chi non regolarizzerà la posizione entro allora sarà espunto dalla graduatoria, a meno che non sia in grado di documentare «comprovati motivi» per l'ulteriore rinvio.
I NUMERI
Nel territorio provinciale dell'Azienda Friuli centrale, la percentuale di pratiche irrisolte è ancora più alta rispetto alla media regionale: secondo i dati forniti da Del Dò, infatti, su 64 candidati, «hanno risolto in 14, sono in itinere 28 e devono chiedere 22», un terzo.
IL PASSO IN AVANTI
Si tratta comunque di un passo in avanti rispetto a due settimane fa, quando, a livello regionale su circa 160 destinatari delle missive inviate dall'Azienda regionale per verificare il possesso del titolo corrispondente alla terza media italiana (requisito base per poter accedere al corso per oss, ma spesso solo autocertificato in fase di iscrizione al percorso formativo), 25 avevano inviato i documenti richiesti, mentre l'equipollenza era stata richiesta da 69 e 68 dovevano ancora muoversi. La procedura per ottenere l'equipollenza è particolarmente complessa, richiede spesso viaggi e spese e talvolta si scontra con le lungaggini burocratiche (come denunciato a suo tempo da Anolf Fvg, per alcune pratiche che si erano arenate al ministero dell'Istruzione).
LE AZIENDE
Viste le verifiche ancora in corso e il probabile ritardo nella predisposizione della graduatoria finale del concorso, già c'è chi corre ai ripari. In AsuFc, infatti, su sollecitazione della Cisl Fp, il direttore generale Denis Caporale ha già fatto sapere che l'Azienda intende prorogare i contratti in scadenza nei prossimi mesi, per tamponare la possibile carenza di personale.
Cdm
Il Gazzettino