UDINE - Oltre un quarto degli operatori sociosanitari friulani e giuliani, prevalentemente di origine straniera, a cui sono arrivate le lettere inviate dall'Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs) non ha ancora sciolto il nodo sull'effettivo possesso del titolo di studio corrispondente alla terza media italiana.
I NUMERI
Nel territorio provinciale dell'Azienda Friuli centrale, la percentuale di pratiche irrisolte è ancora più alta rispetto alla media regionale: secondo i dati forniti da Del Dò, infatti, su 64 candidati, «hanno risolto in 14, sono in itinere 28 e devono chiedere 22», un terzo. Nel Friuli occidentale, su 47 persone che hanno ricevuto la lettera di Arcs, «hanno risolto 13 candidati, sono in itinere 19, devono chiedere 15». In Asugi, infine, hanno presentato i documenti richiesti 20 su 47, mentre hanno avviato l'iter in 21 e 6 devono ancora chiedere.
IL PASSO IN AVANTI
Si tratta comunque di un passo in avanti rispetto a due settimane fa, quando, a livello regionale su circa 160 destinatari delle missive inviate dall'Azienda regionale per verificare il possesso del titolo corrispondente alla terza media italiana (requisito base per poter accedere al corso per oss, ma spesso solo autocertificato in fase di iscrizione al percorso formativo), 25 avevano inviato i documenti richiesti, mentre l'equipollenza era stata richiesta da 69 e 68 dovevano ancora muoversi. La procedura per ottenere l'equipollenza è particolarmente complessa, richiede spesso viaggi e spese e talvolta si scontra con le lungaggini burocratiche (come denunciato a suo tempo da Anolf Fvg, per alcune pratiche che si erano arenate al ministero dell'Istruzione).
LE AZIENDE
Viste le verifiche ancora in corso e il probabile ritardo nella predisposizione della graduatoria finale del concorso, già c'è chi corre ai ripari. In AsuFc, infatti, su sollecitazione della Cisl Fp, il direttore generale Denis Caporale ha già fatto sapere che l'Azienda intende prorogare i contratti in scadenza nei prossimi mesi, per tamponare la possibile carenza di personale.
Cdm