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SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Nella maratona che ha portato al voto finale sulla Finanziaria regionale, si è aperto uno squarcio per un messaggio. Politico, da un lato; esecutivo e programmatico dall’altro. Al centro dell’aula il tema che negli ultimi giorni ha agitato le acque già non proprio calmissime della sanità pordenonese: il rischio di una sospensione tecnica per il punto nascite di San Vito al Tagliamento, il secondo del Friuli Occidentale. A prendere la parola, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. L’esito? Se vogliamo quasi a sorpresa. Accolta una proposta del Pd targata Conficoni sulla possibilità di un tavolo per l’ospedale di San Vito. Ma soprattutto una promessa: restano le nascite.
IL DIBATTITO
L’ordine del giorno era stato presentato dal consigliere regionale “dem” sulla scia del nuovo polverone che si è sollevato - anche in Regione e non solo in provincia - sul rischio che il punto nascite di San Vito al Tagliamento potesse andare incontro a una sospensione in quanto vicino a raggiungere (al ribasso) il limite dei 500 parti in un anno. Si chiedeva sostanzialmente che la giunta manifestasse in forma ufficiale l’impegno a difendere il polo sanitario e allo stesso tempo l’intenzione di convocare un tavolo tecnico sulla vicenda.
La sorpresa, in aula, è arrivata con una parole - «accolto»- pronunciata da Fedriga in relazione all’ordine del giorno di Conficoni.
LA PROMESSA
Il presidente del Friuli Venezia Giulia è stato chiaro fin da subito, placando gli “ooh” di stupore per l’accoglimento dell’ordine del giorno. «Il parere - ha detto Fedriga dallo scranno più alto di piazza Oberdan a Trieste - è favorevole perché nessuno vuole chiudere il punto nascita di San Vito al Tagliamento».
Il Gazzettino