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PORDENONE - Torna l’allarme scabbia all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. E il contagio, temibile, riguarda una persona che era già stata infettata durante il focolaio precedente. Si tratta di un’operatrice sociosanitaria che lavora nel reparto di Medicina d’urgenza, la stessa area della struttura ospedaliera che era stata colpita nella prima metà di giugno dallo stesso tipo di minaccia. Al Santa Maria degli Angeli è scattato il protocollo di sorveglianza ma al momento non si sarebbe in presenza di un focolaio.
I FATTI
La positività alla scabbia dell’operatrice sociosanitaria che lavora in Medicina d’urgenza è stata scoperta alcuni giorni fa, all’insorgenza dei primi sintomi.
L’EVOLUZIONE
Tutte le aree in cui ha lavorato l’operatrice sociosanitaria positiva alla scabbia sono state immediatamente sanificate e al momento non sono stati rilevati altri casi conclamati.
Tutte le persone che sono state testate (il caso è preso in carico dalla struttura di Malattie infettive) sono state sanificate, un procedimento che sarà ripetuto, così come i test sui pazienti e i colleghi dell’operatrice, che ad oggi sono asintomatici e - va ripetuto - negativi. Nel focolaio di giugno, invece, l’infezione si era diffusa praticamente subito.
LA MALATTIA
La scabbia è una patologia contagiosa della pelle. È causata, principalmente, dall’acaro Sarcoptes scabiei, un parassita molto piccolo e di solito non direttamente visibile, che si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. La malattia può essere trasmessa da oggetti, ma più spesso dal contatto diretto pelle-pelle, con un elevato rischio dopo un contatto prolungato. L’infestazione iniziale richiede da quattro a sei settimane per diventare sintomatica.
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Il Gazzettino