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PALMANOVA - Salvare l'ospedale dicendo basta alla continua chiusura di reparti. È l'obiettivo del sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini, che ha rivolto un appello a tutti i suoi concittadini (ma non solo) a partecipare in massa al consiglio comunale convocato per venerdì, alle 20.30, sotto la loggia di piazza Grande. L'invito - fa sapere l'amministrazione comunale - è stato esteso anche al presidente della Regione Massimliano Fedriga, all'assessore alla Salute Riccardo Riccardi e al direttore dell'Asufc, Denis Caporale, oltre che ai capigruppo regionali e a tutti i sindaci.
LE CRITICITÀ
«Ad oggi - sottolinea il sindaco - sono chiusi il Punto nascita, il Pronto soccorso pediatrico, l'Rsa, Hospice, Chirurgia urgenza ortopedica, Chirurgia urgenza generale, Chirurgia ortopedica programmata, Chirurgia generale programmata, Chirurgia protesica programmata e Riabilitazione post operatoria. E sono fortemente depotenziati i reparti e servizi di Medicina Generale, Ambulatorio pediatria, Ambulatorio ostetricia, Ambulatorio ginecologia, Sala gessi, Oculistica (senza primario da 3 anni). Oggi le 8 sale operatorie sono chiuse. Nessun investimento in personale e in strutture è stato fatto in tre anni».
Tellini ricorda poi che quello di Palmanova è l'unico ospedale di rete in regione «senza l'attività di urgenza chirurgica, nonostante serva un territorio di 80.000 abitanti, al quale afferiscono 13 case di riposo. Oggi l'Ospedale di Palmanova, fino a tre anni fa ricco di servizi medici d'eccellenza, è seriamente messo in pericolo, anche perché non c'è da parte della politica regionale alcun impegno scritto al ripristino dell'operatività».
PROMESSE NON MANTENUTE
Di qui l'appello: «Istituzioni e cittadini devono unirsi per difendere quel che resta dell'Ospedale, chiedere a gran voce che vengano ripristinati i servizi precedenti e mantenute le promesse fatte da Fedriga e Riccardi ormai tre anni fa. Dalla chiusura del Punto Nascita del luglio 2019, il senso di abbandono e d'impotenza si è sempre più fatto sentire tra i cittadini - prosegue l'analisi di Tellini -: quell'eccellenza, certificata con i numeri e i dati di decenni (una media di 850 parti anno), portava con sé bellissime storie di mamme, papà e neonati che si sono affidati ad una struttura sanitaria amata e conosciuta.
I NUOVI TIMORI
Ora la forte preoccupazione è che il passo successivo potrebbe essere far diventare il Pronto Soccorso un Punto di primo intervento (attraverso l'eliminazione completa della sala gessi): «A quel punto - conclude il sindaco - l'opera per smantellare l'Ospedale sarà definitivamente compiuta. Quanto denunciato con forza da questa maggioranza da oltre tre anni sta drammaticamente accadendo: togliere tutto e aggiungere poco o niente».
VAL CANALE E CANAL DEL FERRO
Intanto l'Asufc annuncia che da giovedì è prevista l'implementazione del servizio di assistenza chirurgica territoriale in Val Canale e Canale del Ferro, assicurata grazie alla disponibilità del dr. Enzo Di Giorgio. Il servizio è nella rete dei servizi offerti dal Distretto e garantisce la disponibilità di un chirurgo per l'effettuazione a domicilio di alcune valutazioni non urgenti, medicazioni, posizionamento e sostituzioni di dispositivi e altre prestazioni chirurgiche per pazienti difficilmente trasportabili.
Sempre da giovedì 11 agosto è prevista anche la possibilità di effettuare una volta al mese nel Poliambulatorio di Pontebba le stesse prestazioni per i pazienti trasportabili ottimizzando così i tempi e aumentando il numero di prestazioni erogate.
COVID
Ieri in regione su 2.735 tamponi molecolari sono stati rilevati 166 nuovi contagi. Sono inoltre 5.346 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 1.019 casi. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 3 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 239. Sette i decessi: 1 a Trieste; 5 a Udine; 1 a Gorizia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino