«Salviamo l'ospedale, vogliono smantellarlo». Appello del sindaco Tellini alla mobilitazione

Chiusure di reparti a raffica, sale operatorie chiuse, Tellini si ribella alla "morte progressiva" e alle promesse non mantenute di Fedriga e Riccardi. «Se ora penalizzano il pronto soccorso, smantellamento completato»

Mercoledì 10 Agosto 2022
Il sindaco Giuseppe Tellini: "Salviamo l'ospedale di Palmanova, lo stanno smantellando"
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PALMANOVA - Salvare l'ospedale dicendo basta alla continua chiusura di reparti. È l'obiettivo del sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini, che ha rivolto un appello a tutti i suoi concittadini (ma non solo) a partecipare in massa al consiglio comunale convocato per venerdì, alle 20.30, sotto la loggia di piazza Grande. L'invito - fa sapere l'amministrazione comunale - è stato esteso anche al presidente della Regione Massimliano Fedriga, all'assessore alla Salute Riccardo Riccardi e al direttore dell'Asufc, Denis Caporale, oltre che ai capigruppo regionali e a tutti i sindaci.

LE CRITICITÀ
«Ad oggi - sottolinea il sindaco - sono chiusi il Punto nascita, il Pronto soccorso pediatrico, l'Rsa, Hospice, Chirurgia urgenza ortopedica, Chirurgia urgenza generale, Chirurgia ortopedica programmata, Chirurgia generale programmata, Chirurgia protesica programmata e Riabilitazione post operatoria. E sono fortemente depotenziati i reparti e servizi di Medicina Generale, Ambulatorio pediatria, Ambulatorio ostetricia, Ambulatorio ginecologia, Sala gessi, Oculistica (senza primario da 3 anni). Oggi le 8 sale operatorie sono chiuse. Nessun investimento in personale e in strutture è stato fatto in tre anni».
Tellini ricorda poi che quello di Palmanova è l'unico ospedale di rete in regione «senza l'attività di urgenza chirurgica, nonostante serva un territorio di 80.000 abitanti, al quale afferiscono 13 case di riposo.

Oggi l'Ospedale di Palmanova, fino a tre anni fa ricco di servizi medici d'eccellenza, è seriamente messo in pericolo, anche perché non c'è da parte della politica regionale alcun impegno scritto al ripristino dell'operatività».

PROMESSE NON MANTENUTE
Di qui l'appello: «Istituzioni e cittadini devono unirsi per difendere quel che resta dell'Ospedale, chiedere a gran voce che vengano ripristinati i servizi precedenti e mantenute le promesse fatte da Fedriga e Riccardi ormai tre anni fa. Dalla chiusura del Punto Nascita del luglio 2019, il senso di abbandono e d'impotenza si è sempre più fatto sentire tra i cittadini - prosegue l'analisi di Tellini -: quell'eccellenza, certificata con i numeri e i dati di decenni (una media di 850 parti anno), portava con sé bellissime storie di mamme, papà e neonati che si sono affidati ad una struttura sanitaria amata e conosciuta. Quelle storie sono state spazzate via da una precisa scelta politica della Regione, effettuata contro il volere degli stessi medici, dei sindaci e di tutta la popolazione di questo territorio. Le successive decisioni di ridurre ancor di più gli spazi e le prestazioni anche dei reparti di pediatria, ginecologia, ostetricia, medicina e chirurgia, hanno trovato la giusta protesta delle istituzioni locali, ancora senza una concreta risposta della Regione. Con l'arrivo della Pandemia, a marzo 2020, la Regione ha chiuso completamente l'operatività del blocco operatorio, per creare posti di terapia intensiva, con l'impegno di ripristinare l'operatività chirurgica una volta finita l'emergenza sanitaria. Alla ripresa di una possibile normalità della vita, il ritorno all'accesso alle cure non è stato garantito».

I NUOVI TIMORI
Ora la forte preoccupazione è che il passo successivo potrebbe essere far diventare il Pronto Soccorso un Punto di primo intervento (attraverso l'eliminazione completa della sala gessi): «A quel punto - conclude il sindaco - l'opera per smantellare l'Ospedale sarà definitivamente compiuta. Quanto denunciato con forza da questa maggioranza da oltre tre anni sta drammaticamente accadendo: togliere tutto e aggiungere poco o niente».

VAL CANALE E CANAL DEL FERRO
Intanto l'Asufc annuncia che da giovedì è prevista l'implementazione del servizio di assistenza chirurgica territoriale in Val Canale e Canale del Ferro, assicurata grazie alla disponibilità del dr. Enzo Di Giorgio. Il servizio è nella rete dei servizi offerti dal Distretto e garantisce la disponibilità di un chirurgo per l'effettuazione a domicilio di alcune valutazioni non urgenti, medicazioni, posizionamento e sostituzioni di dispositivi e altre prestazioni chirurgiche per pazienti difficilmente trasportabili.
Sempre da giovedì 11 agosto è prevista anche la possibilità di effettuare una volta al mese nel Poliambulatorio di Pontebba le stesse prestazioni per i pazienti trasportabili ottimizzando così i tempi e aumentando il numero di prestazioni erogate.

COVID
Ieri in regione su 2.735 tamponi molecolari sono stati rilevati 166 nuovi contagi. Sono inoltre 5.346 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 1.019 casi. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 3 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 239. Sette i decessi: 1 a Trieste; 5 a Udine; 1 a Gorizia.

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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