MESTRE - Situazione critica all’ospedale dell’Angelo di Mestre. Al punto che per il 2 dicembre è programmato un picchetto dei sindacati – Cgil, Cisl e Uil...
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EMERGENZA Due medici vanno in pensione: nel Bellunese trafusioni a rischio
La protesta parte stavolta dalle sale operatorie e il problema è sempre lo stesso e cioè la carenza di personale. Finora, però, si era sempre parlato di carenza di medici, mentre il problema è forte anche sul fronte infermieristico e degli operatori socio sanitari. Le carenze sono pesanti nelle sale operatorie, ma anche al Pronto soccorso e nelle medicine, nelle chirurgie e pure nei laboratori. Manca gente dappertutto e questo, spiega Marco Busato della Cgil, «nasce anche dall’incapacità programmatoria. Perchè quando uno va in pensione lo si sa con un anno di anticipo, come minimo, e invece l’Ulss aspetta che ci sia il pensionamento, poi chiede alla Regione la possibilità di rimpiazzare chi va in pensione e dopo 6 mesi, se va bene, viene autorizzata. Lo stesso per gli infermieri e siamo arrivati al punto che il personale non ce la fa proprio più a reggere i ritmi a volte infernali. Quel che voglio dire è che i cittadini si devono rendere conto che l’ospedale resta aperto per la buona volontà dei dipendenti».
Francesco Menegazzi della Uil rincara la dose: «Si continua ad aumentare l’offerta, senza preoccuparsi di assumere. Basti un esempio, l’Ulss si fa bella con i prelievi anche la domenica, ma chi li fa? Come è possibile che si continui a lanciare il messaggio alla popolazione che non ci sono problemi, quando infermieri e medici sono sotto organico in tutti i reparti? Sono mesi per non dire anni che andiamo avanti a battere su questo tasto, Lo abbiamo fatto in tutte e sedi e non siamo stati ascoltati. Adesso sta arrivando la resa dei conti».
LA PROMESSA Ecco perchè i sindacati sono arrivati alla decisione di fare lunedì 2 dicembre un picchetto di protesta davanti all’Angelo. In realtà era programmato per i giorni scorsi, ma all’ultimo momento il Direttore generale dell’Ulss 3, Giuseppe Dal Ben, è intervenuto con rassicurazioni e promesse che, a sentire le organizzazioni sindacali, difficilmente però riuscirà a mantenere entro il 2 dicembre visto che «se anche oggi chiedesse di assumere quella mezza dozzina di infermieri che mancano ad esempio nelle sale operatorie, i nuovi assunti arriverebbero a metà del prossimo anno». Par di capire che sul serio sono arrivati al punto di non ritorno. Anche perchè l’Ulss 3 continua a programmare solo aumenti di carichi di lavoro e così la Medicina passerà a 96 letti, diventando la prima Medicina del Veneto come numeri. Non che sia sbagliato, sostengono i sindacati, come non è sbagliato allargare il Pronto soccorso, ma bisogna anche capire che nel momento in cui offri nuovi servizi, chiaro che ti arrivano nuove richieste. Solo che il personale è sempre lo stesso, anzi in parecchi reparti diminuisce mese dopo mese perchè tanti medici e tanti infermieri appena possono, se ne vanno. Ed anche i concorsi - che dovrebbero tamponare la situazione - cominciano ad andare deserti.
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Il Gazzettino