Michele, il contadino della Giudecca Nel suo orto 300 varietà di piante

Michele, il contadino della Giudecca Nel suo orto 300 varietà di piante
VENEZIA - Trecento varietà di piante, quindici specie di pomodori, dodici di basilico, vigne e alberi da frutto, prugne, susine e albicocche. E fiori, un mare di fiori: papaveri...

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VENEZIA - Trecento varietà di piante, quindici specie di pomodori, dodici di basilico, vigne e alberi da frutto, prugne, susine e albicocche. E fiori, un mare di fiori: papaveri e salvie, dragoncelli e finocchi, sedani e biete, carciofi e calendule, ibischi e cardi, nasturzi, agli e cipolle rosse. E ancora: acetose, nasturzi, erba luigia (che lui mette in una caraffa d'acqua fresca e rigorosamente del sindaco, per profumarla), garofani e achillee. Tutta roba, udite udite, che si mangia.




Il lui di cui sopra ha 47 anni, è friulano di nascita (Muzzana del Turgnano, il paese dei tartufi bianchi, fra Latisana e San Giorgio di Nogaro), ma veneziano a tutti gli effetti: a Venezia ha studiato lingue orientali a Ca' Foscari, a Venezia ha lavorato per dieci anni in Comune, dove si occupava di organizzare eventi culturali e artistici, a Venezia abita con moglie (Sara Paolini, insegnante di teatro e attrice) e due figli piccoli, Noè e Fiore, guarda un po'. A Venezia ha fondato "Spiazzi Verdi", associazione culturale con sede all'Arsenale. Veneziani sono molti dei suoi clienti, chef e ristoratori. Il lui, ovviamente, ha anche un nome (Michele) e un cognome (Savorgnano), e un'aria da eremita, con tanto di barba bionda e cappello di paglia, canottiera e piedi scalzi: un tipo che dentro un orto, un campo, una vite ci sta come un papa e pensi che altro, nella vita, uno così, non avrebbe potuto fare. Di questo sentiva il bisogno - lo confidò, sette anni fa, al solito amico al solito bar - e alla fine ci è arrivato. Partendo da un annuncio...





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Il Gazzettino