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TREVISO - Secondo avvistamento nella Marca: dopo Fregona, Cordignano. L'orso bruno sceso dal Cansiglio continua nella sua esplorazione arrivando alle soglie della pianura e spingendosi anche un po' oltre. Ancora una volta a immortalarlo è stata la video-trappola di una cacciatore piazzata sopra un'altana utilizzata per la caccia al cinghiale. Stessa modalità già vista pochi giorni prima a Fregona dove, rivelano i carabinieri forestali che si stanno occupando del caso, gli avvistamenti sono stati ben due: uno il 27 e uno il 29 maggio. «A muoversi è però sempre lo stesso esemplare - spiega il sindaco di Cordignano Roberto Campagna - è un maschio, schivo, di piccole dimensioni, un orso bruno che viene monitorato e tenuto sotto controllo. Non c'è pericolo e vogliamo lasciarlo tranquillo: è lui ad avere bisogno di protezione, non noi». La speranza è che torni al più presto tra i boschi della piana: «Molto probabilmente c'è già tornato», spiega il sindaco. Dopo l'avvistamento di Fregona si era sparsa la voce che gli orsi nel trevigiano potessero essere addirittura due. Ma così non è: i video delle foto-trappole rimandano l'immagine di un solo esemplare che si sta muovendo lungo la Pedemontana senza un itinerario ben preciso, tipico atteggiamento di un orso giovane in esplorazione.
TIMORI
Tra i residenti però gli animi sono molto diversi.
LE CONSEGUENZE
In tutta l'area Pedemontana l'attenzione è massima, ma i rischi sono veramente molto limitati: «Per gli allevatori i pericoli sono veramente minimi - continua l'esperto - magari qualche preoccupazione in più ci può essere per chi produce miele e cura gli alveari». Per gli escursionisti è poi molto complicato incrociarlo durante le gite nei boschi, sia per via delle abitudini notturne del plantigrado, sia per la sua naturale diffidenza. «L'orso ha un olfatto sviluppatissimo, individua l'uomo a distanza e se ne tiene alla larga - spiega Mezzavilla - se proprio capita di incrociarlo il consiglio è quello di non fare niente, restare fermi e calmi. L'ideale è mantenere sangue freddo e non mettersi a correre, o salire sugli alberi o, men che meno, avere atteggiamenti aggressivi perché l'orso fa tutto questo meglio di noi. Non entro nel merito di quanto accaduto nel caso dell'aggressione in trentino, non ho elementi per giudicare. Nel bosco serve sempre prudenza. Molto spesso per essere assolutamente sicuri di non incrociare un orso è sufficiente muoversi facendo rumore».
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Il Gazzettino