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Non solo le sospensioni da “super green pass”, che sono già scattate. A turbare i sonni dei presidi (ma anche dei precari del settore) l’incertezza sul destino del personale assunto come “organico covid”. Tutt’altro che bruscolini, visto che Massimo Gargiulo (Flc Cgil) stima oltre un migliaio di Ata assunti in regione con questo contratto a tempo. «Per la proroga ci sarà un ingorgo pazzesco», mette in preventivo il sindacalista. I nodi sono almeno due, legati alla scadenza dei contratti in essere a fine anno e ai tempi effettivi in cui l’intenzione legislativa si tradurrà nel riparto pratico dei soldi alle Regioni e quindi alle singole scuole, ma anche all’entità della partita economica effettiva. «È stata una delle ragioni dello sciopero del 10 dicembre. Aspettiamo di vedere la decisione nero su bianco. Dobbiamo capire ancora bene cosa sta succedendo. Intanto si parla di finanziamenti ridotti e bisogna tener presente che su questa voce rispetto allo stesso periodo del 2020 il Fvg ha ricevuto circa 5 milioni di euro in meno. Il quadro è mutato, ma questo è il dato secco», dice Gargiulo. «Aver messo come dead line il 30 dicembre per i contratti si sapeva dall’inizio che avrebbe creato disfunzioni e inefficienze e complicazioni tecniche notevole per le conferme o nuove assunzioni. Tecnicamente si tratta di supplenze brevi: i dipendenti devono prendere servizio. A noi parrebbe di aver capito - ma il condizionale è d’obbligo - che potrebbero dover prendere servizio il 31 dicembre, ma il 31 dicembre molte scuole sono chiuse. C’è grande confusione e preoccupazione. Lo stanno dicendo i dirigenti scolastici e i lavoratori, che vengono trattati come pezze da piedi. Persone che hanno preso lo stipendio 2, 3 o 4 mesi dopo e hanno garantito il funzionamento della scuola. Molti, che arrivano da fuori, non sanno ancora se confermare l’affitto per gennaio».
I PRESIDI
I soldi per la proroga ci sono, «ma pare che per l’organico Ata gli importi non saranno confermati e quindi non sarà data la possibilità alle scuole di avere gli stessi numeri della prima parte dell’anno. C’è poi il problema dei tempi. I contratti attuali scadono il 30 dicembre. Se il riparto alle scuole sarà comunicato dopo tale data saremo costretti a riscorrere di nuovo le graduatorie per assegnare gli incarichi e allora salterebbe la continuità didattica», dice Luca Gervasutti (Stellini) che finora ha contato su 4 docenti, un amministrativo e 3 collaboratori scolastici covid. Prima di una firma sui contratti c’è infatti l’iter parlamentare, poi il riparto alle Regioni e alle scuole. Anche Monica Napoli (Stringher) spera nella conferma dei suoi (2 bidelli e un amministrativo) per far fronte a un organico falcidiato dalle malattie e dalle sospensioni. «L’altro giorno abbiamo aperto per miracolo il serale. Mancavano collaboratori scolastici per aprire la scuola». Napoli ha fatto la prima sospensione dopo la stretta. «Quando le ho consegnato l’invito la docente mi ha detto subito piangendo “rimarrò senza stipendio ma sono coerente”. Per correttezza il giorno prima le ho fatto un fonogramma per avvisarla e martedì la ho sospesa». Di non vaccinati ne aveva quasi 30, «ma altri mi hanno presentato la prenotazione». Poi, «ci sono 12 malati». Maria Elisabetta Giannuzzi (I e II comprensivo Udine), che aveva un 15% di non vaccinati, per ora ha dovuto sospendere «solo due persone».
LA CISL
«Abbiamo notizie che ci sarà la proroga di tutto l’organico covid», dice invece la segretaria Cisl scuola Fvg Antonella Piccolo.
Il Gazzettino