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VENEZIA - Il professionista Giuliano Gargano è stato eletto a maggioranza alla presidenza del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Veneto per il prossimo triennio. Una minoranza di consiglieri, tuttavia, si è schierata contro il metodo di scelta e ha rifiutato incarichi.
La squadra
Nel corso della seduta di insediamento, tenutasi oggi 23 novembre a Venezia, è stato riconfermato Matteo Guarda (pubblicista) nel ruolo di Vicepresidente. Nuova Segretaria è la professionista Francesca Mazzola. Tesoriere è stata eletta la professionista Sara Barovier. Nel nuovo Consiglio siedono anche i professionisti Claudio Baccarin, Lino De Marchi, Giorgio Massimiliano Gasco e i pubblicisti Giacomo Costa e Nicoletta Masetto. Eletto anche il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti: è il professionista Andrea Buoso. Il Collegio è completato dal professionista Enrico Scotton e dal pubblicista Lorenzo Parolin. In apertura dei lavori, il presidente uscente Gianluca Amadori, eletto al Consiglio Nazionale (con Maurizio Paglialunga e Sara Salin) ha rivolto un saluto al Consiglio appena insediato.
Chi è Giuliano Gargano
Giuliano Gargano, 48 anni, catanese di nascita e veneziano di adozione, svolge attività giornalistica dal 1996.
La polemica
«L'elezione del presidente e degli organismi direttivi dell'Ordine dei giornalisti del Veneto avvenuta oggi a Venezia a stretta maggioranza rischia di minare non solo la credibilità di un percorso unitario che era all'origine della presentazione della lista, ma anche l'operatività del Consiglio». Lo affermano in una nota i consiglieri Giorgio Gasco, Claudio Baccarin, Nicoletta Masetto e Lino De Marchi. «Nel tentativo di ricostruire un minimo di unità - prosegue il testo - avevamo proposto di prenderci ancora un pò di tempo, per una ulteriore pausa di riflessione tesa a ricomporre la frattura che si era determinata a seguito di alcuni movimenti elettorali a dir poco sospetti. Ci hanno detto di no, preferendo una soluzione immediata, per nulla preoccupati delle conseguenze che una scelta di parte (5 a 4, con il voto di Gargano, poi eletto presidente) avrebbe potuto rappresentare per la credibilità del Consiglio e per la sua funzionalità. Anche se il segnale più sconcertante avvenuto oggi è stata la negazione della candidatura a vicepresidente di una donna nella persona di Nicoletta Masetto. Anche per questo - sottolineano i quattro consiglieri - abbiamo rifiutato l'offerta consolatoria e non trattata delle cariche di segretario e tesoriere». «Non contestiamo la legittimità del voto - precisano - e la capacità dei colleghi chiamati a coprire gli incarichi, ma l'assunzione di un metodo che ha finito per privilegiare una scelta di parte che, al di là delle odierne parole inclusive e rassicuranti del presidente, cui vorremmo credere, non consentirà, temiamo, di lavorare con quello spirito che altre premesse avrebbero garantito. Ovviamente non mancherà il nostro impegno di consiglieri eletti al servizio di tutte le componenti della categoria. Anche se preferiamo per il momento - concludono Gasco, Baccarin, Masetto e de Marchi - farlo senza l'assunzione di incarichi».
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Il Gazzettino