Quell'osteria senza l'insegna: Ae Colonnette di Onigo, gestita da 100 anni dalla stessa famiglia

Quell'osteria senza l'insegna: Ae Colonnette di Onigo, gestita da 100 anni dalla stessa famiglia
PEDEROBBA - Se la si sta cercando, nessuna insegna può aiutare a trovarla. Perché più che un esercizio pubblico, vista da fuori sembra un'abitazione...

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PEDEROBBA - Se la si sta cercando, nessuna insegna può aiutare a trovarla. Perché più che un esercizio pubblico, vista da fuori sembra un'abitazione privata. Ma se si chiede nei dintorni, chiunque dà l'indicazione corretta di dove si trovi. La storica Osteria Ae Colonnette di Onigo ha appena varcato il secolo di attività. Gestita dalla stessa famiglia fin dal 1918, è posta lungo la vecchia strada Feltrina quasi ai confini con Cornuda. Ma, oltre ai 100 anni, il locale può vantare ulteriori legami con la storia. A partire dall'altro nome con la quale è comunemente chiamato, ovverosia Denda, forse in ricordo del passaggio delle truppe tedesche, guidate dall'omonimo ufficiale, nel corso della Prima Guerra Mondiale. Quando cioè Maria De Bortoli assieme al marito Angelo Tondo aprirono l'osteria, vero punto di riferimento per la comunità. E proprio all'esterno, in corrispondenza delle colonnette,  venivano legati i cavalli che trainavano i carretti pieni di legname del bellunese, in sosta prima di riprendere il cammino verso i mercati del Trevigiano. Un'osteria come se ne vedevano molte in quel periodo, nella quale gli uomini si dilettavano nel gioco della mora, e poi le interminabili partite a briscola, tuttora in auge. All'esterno, con la bella stagione, c'era poi la possibilità di giocare a bocce, un altro dei passatempi tipici di qualche decennio fa. Poi la seconda generazione con la figlia Ida a restare dietro al bancone, infine la terza con Maria ed il marito Antonio Fantin, scomparso da una decina d'anni. Sempre con l'attenzione all'accoglienza del cliente, per i quali non sono mai mancati i classici stuzzichini a base di trippe, musetto, uova sode. 


SEMPRE APERTA

Nel solco della tradizione e, proprio per far sentire tutti a casa, senza giorno di chiusura. Sarà anche per questo che tra i moltissimi clienti la signora Maria ha potuto servire pure il mitico Gino Bartali. «Era entrato con un amico per andare in bagno. Non sono una sportiva e non l'avevo riconosciuto racconta lei - sono stati alcuni clienti a dirmi chi era. Si è fermato a mangiare qualcosa, noi gli abbiamo fatto un po' di festa, poi è andato in macchina per prendere una copia della famosa foto del passaggio della borraccia a Fausto Coppi. Me l'ha autografata e da allora è in bella mostra su una parete». In tempi più recenti un altro big del ciclismo ha fatto tappa all'osteria di Pederobba. «Cinque anni fa è entrato Alessandro Ballan. Anche stavolta è stato riconosciuto da un cliente, lui molto gentile mi ha rilasciato l'autografo. Poi ha addirittura offerto da bere a tutti». Ma non mancano gli appassionati delle due ruote a motore. Come il gruppo del Vespa Drinking, che nelle sue scampagnate in allegria si ferma sempre per uno spuntino dalla signora Maria. Che dall'alto dei cento anni di storia dell'Osteria Ae colonnette conclude: «I tempi e le abitudini sono completamente cambiati rispetto al passato. Una volta si passavano molte ore nelle osterie, adesso è diverso. Comunque da noi i clienti non mancano». Attirati, fuor di dubbio, da quell'atmosfera casalinga e genuina ormai quasi introvabile.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino