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PORDENONE - Più di 8.500 persone sono in isolamento perché positivi al Covid. Spesso senza sintomi, ma costretti a casa. Almeno il triplo, attualmente, è sottoposto alla misura della quarantena dopo il contatto con un positivo. E i numeri, a causa della corsa della variante Omicron, sono destinati non ad aumentare, ma a schizzare letteralmente verso l'alto. E anche senza conseguenze (si spera) sul sistema sanitario, il risultato sarebbe quello di un mezzo disastro economico nel mezzo della ripresa. Sì, perché con decine di migliaia di persone costrette a casa, anche se vaccinate, si rischierebbe di fermare le fabbriche, sospendere l'attività di negozi, bar, ristoranti. Ma anche di tornare di fatto alla didattica a distanza a scuola.
LA SFIDA
Omicron porterà tanti contagi.
LA POLITICA
Il pericolo è reale. Di fatto si tratterebbe di un parziale lockdown mascherato, deciso dalle norme sulle quarantene e non dai decreti. Ed è per questo che nelle ultime ore si sta muovendo anche la politica regionale. In particolare il presidente Massimiliano Fedriga, che ha davanti a sé l'ennesima missione da coordinatore degli altri governatori: convincere il governo a rivedere le norme sulla quarantena. Con un solo obiettivo: tutelare i cittadini immunizzati. «Condivido la riflessione che vada rivista la quarantena per i vaccinati. Massima sicurezza senza bloccare il Paese», ha scritto il numero uno della giunta regionale sul suo profilo Twitter. Ancora non è chiaro quale sarà la proposta concreta da presentare sul tavolo della cabina di regia: una quarantena breve per i vaccinati oppure proprio la rimozione della misura, che resterebbe per i no-vax e per i contagiati. Sono ore cruciali, perché Omicron lascia poco tempo.
Il Gazzettino