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BELLUNO - Questa volta non c'è nessuna zona bianca nella cartina che raffigura la provincia di Belluno. Significa che tutti i comuni hanno registrato almeno un positivo negli ultimi sette giorni. La variante Omicron, riscontrabile in oltre l'80% dei nuovi casi, si diffonde a ritmi da record. Cortina d'Ampezzo ha quasi triplicato i suoi positivi passando da 140 a 385, ma a soffrire è l'intero territorio. Alcuni comuni hanno un'incidenza settimanale superiore ai 2mila casi ogni 100mila abitanti: si tratta di Perarolo, Calalzo, Sospirolo, Danta di Cadore. Mentre il dato sull'incidenza provinciale è a ridosso di quello nazionale. Con 1.981 nuovi casi su 100mila abitanti, Belluno si trova molto vicino a quella nazionale (che invece è a quota 2.058). I numeri continuano a crescere e c'è attesa per quella che dovrebbe essere l'ultima settimana di sofferenza al termine della quale il Veneto raggiungerà (pare) il picco della quarta ondata. Nel frattempo bisogna stringere i denti. I nuovi casi rilevati nell'ultima settimana in provincia sono stati 3.954 (874 in più rispetto alla precedente).
NUOVO CONTEGGIO
Cortina ha quasi triplicato i suoi dati ma il sindaco Gianpietro Ghedina ha spiegato che l'impennata dei contagi sarebbe legata a un diverso sistema di conteggio delle positività, riportando un dato più realistico, che tiene in considerazione anche i referti delle farmacie.
DOPPIO BINARIO
«Inoltre spiega l'azienda sanitaria si conferma il trend delle settimane precedenti in merito alle percentuali di contagi tra vaccinati e non vaccinati, con ulteriore evidenza del potere protettivo della vaccinazione non solo sulla casistica grave, ma anche sul rischio di infezione». Nella settimana dal 10 al 16 gennaio il rapporto tra nuovi positivi vaccinati sulla popolazione vaccinata con terza dose è di 4,5 casi su 1.000 abitanti, mentre quello tra nuovi positivi non vaccinati su popolazione non vaccinata è di 28,4 casi su 1000 abitanti. Significativo anche il dato sui ricoveri. Al momento ci sono 6 pazienti in Terapia Intensiva (tutti non vaccinati), 43 in area non critica e 12 nell'ospedale di comunità (oltre il 50% delle persone in sub-intensiva risulta non vaccinato). «La maggior parte delle persone ricoverate vaccinate chiarisce l'Ulss Dolomiti ha ricevuto la seconda dose più di cinque-sei mesi fa. Si raccomanda di proteggersi col vaccino e anticipare il prima possibile la dose booster, usare le mascherine FFP2, arieggiare i locali, mantenere le distanze previste e curare l'igiene delle mani». Nella settimana analizzata sono stati somministrati dal reparto di Malattie Infettive di Belluno 15 trattamenti con monoclonali, per un totale di 284 dosi complessive. Infine sono stati prescritti 3 trattamenti con Molnupiravir, un farmaco antivirale orale il cui utilizzo è indicato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi in pazienti che presentano particolari fattori di rischio tra cui l'obesità, l'insufficienza renale cronica e il diabete.
Il Gazzettino