BELLUNO - Questa volta non c'è nessuna zona bianca nella cartina che raffigura la provincia di Belluno.
NUOVO CONTEGGIO
Cortina ha quasi triplicato i suoi dati ma il sindaco Gianpietro Ghedina ha spiegato che l'impennata dei contagi sarebbe legata a un diverso sistema di conteggio delle positività, riportando un dato più realistico, che tiene in considerazione anche i referti delle farmacie. L'Ulss Dolomiti ha infatti scritto ai primi cittadini comunicando che «la lista delle persone in isolamento che viene inviata ogni mattina dal Dipartimento di Prevenzione, sarà integrata con l'elenco delle persone positive a seguito di referto molecolare o antigienico, anche se eseguito in farmacia». Questo spiega l'aumento dei nuovi casi ma solo in parte. Fino a qualche tempo fa era infatti necessario confermare l'esito del tampone rapido attraverso quello molecolare. Ora il sistema è più immediato. Eppure, la risposta al quesito iniziale non soddisfa. L'aumento vertiginoso dei nuovi casi è legato senza dubbio anche ai festeggiamenti di capodanno, agli eventi delle ultime settimane, alla partenza dei turisti, alla maggior contagiosità della nuova variante. Quasi tutti i nuovi positivi degli ultimi sette giorni si collocano nelle fasce centrali dai 25 ai 64 anni (quasi 800 nuovi casi tra i 25-44enni) e in quella dei bambini e ragazzi fino ai 14 anni (oltre 500).
DOPPIO BINARIO
«Inoltre spiega l'azienda sanitaria si conferma il trend delle settimane precedenti in merito alle percentuali di contagi tra vaccinati e non vaccinati, con ulteriore evidenza del potere protettivo della vaccinazione non solo sulla casistica grave, ma anche sul rischio di infezione». Nella settimana dal 10 al 16 gennaio il rapporto tra nuovi positivi vaccinati sulla popolazione vaccinata con terza dose è di 4,5 casi su 1.000 abitanti, mentre quello tra nuovi positivi non vaccinati su popolazione non vaccinata è di 28,4 casi su 1000 abitanti. Significativo anche il dato sui ricoveri. Al momento ci sono 6 pazienti in Terapia Intensiva (tutti non vaccinati), 43 in area non critica e 12 nell'ospedale di comunità (oltre il 50% delle persone in sub-intensiva risulta non vaccinato). «La maggior parte delle persone ricoverate vaccinate chiarisce l'Ulss Dolomiti ha ricevuto la seconda dose più di cinque-sei mesi fa. Si raccomanda di proteggersi col vaccino e anticipare il prima possibile la dose booster, usare le mascherine FFP2, arieggiare i locali, mantenere le distanze previste e curare l'igiene delle mani». Nella settimana analizzata sono stati somministrati dal reparto di Malattie Infettive di Belluno 15 trattamenti con monoclonali, per un totale di 284 dosi complessive. Infine sono stati prescritti 3 trattamenti con Molnupiravir, un farmaco antivirale orale il cui utilizzo è indicato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi in pazienti che presentano particolari fattori di rischio tra cui l'obesità, l'insufficienza renale cronica e il diabete.