Omicidio di Vittorio Veneto, Riccardo uccide il padre. Mamma Adriana: «Ho paura per mio figlio»

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VITTORIO VENETO (TREVISO) - «Ho paura per mio figlio. Sono preoccupata per lui, per il suo futuro». Adriana Scano è ancora sotto choc. Sta soffocando il proprio dolore per l’assassinio del marito concentrandosi su quello che sta vivendo Riccardo, il 24enne di Vittorio Veneto che nella notte tra martedì e mercoledì ha ucciso il padre, Francesco De Felice, 56enne di origini toscane, ufficiale dell’esercito in congedo ed ex tenente colonnello con ultimo incarico al Cimic Group di Motta di Livenza, prima stordito con due bastonate alla testa mentre dormiva sul divano e poi finito con tre coltellate alla gola. È stata lei a chiamare i carabinieri dopo il delitto, lei ad affidare la difesa del figlio agli avvocati Giovanni Maccarrone e Alessandra D’Aversa, lei a confidare i suoi timori ai legali prima di trovare conforto tra le braccia della sorella e dell’altro figlio, Gabriele, 26 anni, che dalla Scozia, dove vive e lavora, è rientrato a Vittorio Veneto. «Quella donna sta vivendo un dramma pazzesco, un qualcosa di inimmaginabile - afferma l’avvocato Maccarrone - Solo con il tempo potrà cercare di elaborare il lutto e comprendere quello che è realmente accaduto. Al momento tutti i suoi pensieri sono rivolti a Riccardo. Il prossimo passo sarà quello di capire se quanto accaduto sia frutto di una patologia psichiatrica». 


GLI ACCERTAMENTI
Nessuno si poteva aspettare un epilogo del genere, anche se la famiglia negli ultimi giorni si era resa conto che qualcosa in Riccardo non andava. Tanto che oggi, dopo alcune sedute da uno psicologo per una sindrome depressiva per cui però non assumeva alcun farmaco, avrebbe avuto il primo appuntamento con uno psichiatra. Una situazione, dal loro punto di vista, che poteva essere gestita. Ma il delirio del 24enne a sfondo persecutorio si è manifestato prima, in tutta la sua violenza. «Dopo aver parlato con la madre di Riccardo, siamo convenuti sul fatto che il primo passo da fare è quello di affidarci a una consulenza psichiatrica sul 24enne - continua l’avvocato Maccarrone - Abbiamo l’esigenza di capire se e quali siano i suoi disturbi e il perché si siano manifestati in questo modo». Tra l’altro in maniera molto veloce, visto che prima di venerdì scorso il giovane non aveva mai lasciato intendere che le manie di persecuzione che ha descritto ai carabinieri, confessando il delitto, fossero così profonde e radicate. «Il ragazzo si trova in uno stato di disorientamento totale - conclude il legale - Pronuncia frasi sconnesse, senza senso». Ed è convinto di non aver ucciso suo padre ma un altro uomo. Già, perché Riccardo De Felice continua a sostenere, nel suo delirio «florido e strutturato, ricco di particolari» come ha dichiarato il procuratore di Treviso Marco Martani, che la vittima non era il suo vero padre ma una persona che aveva preso il suo posto dopo averlo eliminato. Ovvero ucciso, in un non precisato momento finendo poi per trattare male anche la madre. 


LA PERIZIA


Il fatto che Riccardo sia convinto che Francesco De Felice non fosse il suo vero padre, circostanza che non ha alcun legame con la realtà, sta spingendo gli inquirenti a pensare che il 24enne soffra di disturbi talmente importanti da renderlo insano di mente. «Soltanto una perizia psichiatrica potrà chiarire la situazione - sottolinea il procuratore Martani - Se l’esito dovesse essere quello che ci aspettiamo, è molto probabile che venga dichiarato non imputabile perché incapace di volere ma soprattutto di intendere, visto che la sua mente è piena di idee e pensieri che non hanno alcun aggancio con la realtà. Una volta risposto a questo quesito, il perito a cui verrà affidato l’incarico dovrà stabilire se il 24enne è socialmente pericoloso e dunque destinatario di una misura di sicurezza, che potrebbe essere l’affidamento a una struttura che possa curarlo». Riccardo De Felice, secondo gli inquirenti, avrebbe dovuto essere sottoposto a una terapia farmacologica in grado di far fronte alla sua instabilità a livello psichico

 

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Il Gazzettino