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VERONA - Ha vagato per Verona tutta la notte di lunedì, con le mani vistosamente tagliate, in grave stato confusionale. Ma poi martedì Osvaldo Turazza non ce l'ha fatta più: arrivato nei pressi di una caserma della Guardia di finanza, il 54enne ha telefonato proprio alle Fiamme gialle, confessando di aver ucciso i suoi genitori adottivi e chiedendo ai militari di andare a prenderlo. Così è stato risolto il duplice omicidio del 75enne Giampaolo Turazza e della 73enne Wilma Vezzaro, sgozzati nell'appartamento in cui vivevano al secondo piano di un condominio nel quartiere Borgo Roma. Un delitto che sarebbe stato commesso al culmine dell'ennesima lite sui soldi per la droga.
L'INTERROGATORIO
Turazza si è fatto accompagnare sul luogo della tragedia.
LE URLA
Una vicina, che abita al piano inferiore, ha raccontato di aver sentito dei rumori, a cui però non dato molto peso, perché altre volte si erano sentite urla quando l'uomo arrivava a far visita al papà e alla mamma. Osvaldo, figlio unico adottato in età adulta, abitava con una compagna a Porto San Pancrazio e da tempo non viveva più con i genitori, «pur mantenendo con loro - spiegano gli investigatori - rapporti per soddisfare le proprie esigenze quotidiane». Un'altra inquilina del palazzo ha confermato i problemi del 54enne: «Chiedeva soldi a tutti. Anch'io aspetto ancora 100 euro, ma a Wilma non dicevo niente per rispetto: era una persona adorabile, una grande amica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino