Omicidio a Fiera, gli arrestati: «Non siamo stati noi a colpirlo. Eravamo lì ma siamo stati picchiati» Video

Omicidio a Fiera, gli arrestati: «Non siamo stati noi a colpirlo. Eravamo lì ma siamo stati picchiati»
TREVISO - «Non siamo stati noi a colpirlo. Eravamo lì ma siamo stati picchiati». Respingono ogni accusa i due kosovari arrestati per l'omicidio del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO - «Non siamo stati noi a colpirlo. Eravamo lì ma siamo stati picchiati». Respingono ogni accusa i due kosovari arrestati per l'omicidio del connazionale Ragip Kolgeci. Stamattina, 15 ottobre, Valmir Gashi, 32 anni e Afrim Manxhuka, 51, sono comparsi di fronte al giudice per le indagini preliminari. Convalida del fermo e interrogatorio di garanzia si sono svolti nel carcere trevigiano di Santa Bona, dove i due stranieri sono rinchiusi da mercoledì sera, quando la faida tra kosovari è sfociata in mattanza. Due gruppi, quello della vittima e quello dei rivali, si sono affrontati a colpi di spranghe, coltelli, bastoni, cacciaviti e tirapugni nella piazzetta del bar La Musa, in viale IV Novembre, a Fiera.

Entrambi gli arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Gashi, difeso dall'avvocato Mauro Serpico, ha scelto però di fare una dichiarazione spontanea: «Quella sera sono intervenuto per calmare gli animi, ma non ho colpito la vittima". Manxhuka, assistito dall'avvocato Mattia Visentin, si è detto disponibile a fornire la propria versione dei fatti fra qualche giorno, quando si sarà del tutto ripreso dalla botta alla testa. Il gip si è riservato sulla misura cautelare: il pm Valeria Peruzzo, che coordina le indagini della Squadra Mobile, ha chiesto per entrambi la custodia in carcere, mentre le difese hanno chiesto gli arresti domiciliari. Si attende la decisione del giudice.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino