PORDENONE - «Vi chiedo di tutelare il diritto alla libertà di Ruotolo che è in carcere da innocente dal 7 marzo 2016 e di pronunciare una sentenza di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il movente non c'è», ha ribadito il legale, sempre rivolto alla Corte, ricordando i motivi prospettati dall'accusa: «Gelosia, paura di essere denunciato, l'omosessualità latente». «Ne sono stati indicati diversi perché non c'è. Ma un processo penale non è un menù alla carta», ha aggiunto il legale. «Se il profilo anonimo anonimo è il movente - ha chiesto alla Corte - ditemi perché ha aspettato quasi 4 mesi per uccidere, perché quella sera e in modo così plateale? Perché uccidere quando aveva in mano informazioni tali da rappresentare una minaccia per Trifone e per la sua carriera? Perché, se i rapporti erano così tesi, Teresa e Trifone tornano a settembre in quella casa? E perché il 2 marzo Trifone manda a Giosuè un messaggio in tono così amichevole?».
RUOTOLO PARLA IN AULA
Esponetevi «favorevolmente nei miei confronti» per poter tornare a vivere come prima una vita improntata su «sani principi e valori, per potermi in futuro costruire una famiglia», perché «nella giustizia ci credo ancora». Così Giosuè Ruotolo si è appellato alla Corte d'Assise che dovrà a giorni giudicarlo, con brevi dichiarazioni spontanee.
Il Gazzettino