CORNUDA - «Non voglio più parlare, lasciatemi nel mio dolore: chiedo silenzio e rispetto per Sofiya, capire la verità e avere giustizia adesso è...
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Mentre sono ancora in corso le indagini della magistratura per capire chi ha ucciso Sofiya, il dottor Maugeri spiega che non intende continuare a parlare di questa sua dolorosa vicenda personale, in cui ha perso la compagna con la quale stava costruendo dei progetti di vita, in attesa che venga fatta definitivamente luce ed individuato o individuati il responsabile o i responsabili dell'omicidio. Un silenzio richiesto per tornare a condurre una vita normale, il più possibile lontano dai riflettori che quest'anno si sono accesi inevitabilmente su di lui, l'uomo che Sofiya frequentava abitualmente negli ultimi tempi. «In questi mesi prosegue sono stato interpellato più volte anche da trasmissioni televisive per parlare della tragica fine di Sofiya e della nostra storia, ricevendo continuamente telefonate, messaggi e inviti ad andare ospite in televisione. Sono stato persino contattato in ospedale, mentre stavo lavorando. Adesso però sono davvero stanco, è giusto che venga osservato un po' di silenzio per evitare di ripetere sempre le stesse cose. La morte di Sofiya è un dolore enorme, questo è ovvio, non avrebbe potuto essere diversamente».
L'AUSPICIO«Quello che sapevo - aggiunge il medico - l'ho già detto a suo tempo ai carabinieri, non ho altro da aggiungere e non saprei nemmeno di cosa potrei parlare ancora. Anch'io ho una famiglia e dei figli da tutelare, ora spero s di recuperare un po' di privacy considerando, inoltre, che di altri protagonisti della vicenda non è stato mai fatto neppure il nome. Il silenzio si rende necessario anche per una questione di rispetto nei confronti della povera Sofiya, in attesa che chi ha la competenza faccia chiarezza sulla sua tragica fine». A tal proposito, il dottor Maugeri si dimostra fiducioso nei confronti della giustizia e attende serenamente la conclusione delle indagini sul caso: «Chi di dovere continua sta proseguendo nel suo lavoro per dare delle risposte definitive e accertare la verità dei fatti, da parte mia ho piena fiducia nella magistratura e spero che presto questa verità emerga, quello che chiedo adesso e che più conta è soltanto che venga fatta giustizia per Sofiya».
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Il Gazzettino