Omicidio a Santo Domingo, arrestato il 19enne Daniel Soriano: altri tre sospettati sono latitanti

La moglie: "Non dimentico il messaggio di quella mattina. Era come se sentisse che qualcosa stava per accadere"

Yancarlos Ramirez e la moglie Katherine Pina Agramonte
SAN VITO - Svolta nell’omicidio di Yancarlos Ramirez, il 30enne residente a San Vito ucciso lunedì 16 gennaio durante una rapina a Santo Domingo. La polizia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SAN VITO - Svolta nell’omicidio di Yancarlos Ramirez, il 30enne residente a San Vito ucciso lunedì 16 gennaio durante una rapina a Santo Domingo. La polizia dominicana ha arrestato il 19enne Daniel Ogando Soriano: è sospettato di essere uno dei rapinatori che hanno ucciso l’idraulico sanvitese con un colpo di arma da fuoco. Soriano è stato arrestato venerdì scorso su ordine di cattura da parte della magistratura. Il giovane, residente proprio nel quartiere di Cristo Rey, dove Yancarlos è stato ucciso durante una vacanza, risulta infatti essere uno dei presunti rapinatori. Come fa sapere la polizia, la vittima avrebbe subito lesioni quando sarebbe stata spogliata dei suoi averi da parte di Soriano e di altre tre persone, ancora latitanti. Il 19enne è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per la convalida dell’arresto.


LE INDAGINI
Rispetto a quanto emerso subito dopo l’omicidio - quando si parlava di una decina di persone sospettate -, ora il campo si sarebbe ristretto a quattro sospettati. Dal racconto che ne traccia la moglie di Yancarlos, Katherine Pina Agramonte, «le telecamere installate nella zona dove Yancarlos è stato ucciso hanno permesso di verificare che quella sera sono stati in quattro ad agire. Al momento ne hanno preso solo uno e oggi per la prima volta comparirà davanti al giudice».


QUELLA NOTTE
Con la voce rotta dal pianto Katherine riavvolge il nastro di quanto accaduto quella notte, perché Yancarlos non è stato ucciso fuori da una discoteca. «Dopo la serata nel locale era rientrato a casa della cugina che lo ospitava; doveva prendere la valigia e partire per Punta Cana. E quando è uscito di casa gli hanno sparato». Quella notte, però, dalla canna della pistola sono partiti due colpi: uno ha ucciso Yancarlos, l’altro ha ferito un complice. Un errore che non ha concesso altro tempo agli altri tre se non quello di darsi alla fuga. «Il quarto, ferito, è stato identificato in ospedale, dove era andato per farsi soccorrere. A farmi rabbia è che hanno tutti solo 19 anni». Le indagini sono ancora in corso, ma l’ipotesi che si è trattato di una rapina resta la più accreditata. «Qui la delinquenza è un fenomeno dilagante. Quando un italiano arriva in questo Paese, tutti credono che sia pieno di soldi. Non escludo abbiano pensato lo stesso del mio Yancarlos. Tuttavia ho fiducia nella polizia. Il caso sarà risolto».


LA VITA CON LUI
Era il 2016 quando Katherine e Yancarlos si sono sposati. Lui aveva 24 anni, lei 22. Due anni dopo sono arrivati in Friuli.


Un destino crudele si è portato via Yancarlos, ragazzo intraprendente, dedito al lavoro e alla famiglia. «Non scorderò mai il messaggio che mi ha inviato la mattina di quel giorno. So che sembra assurdo pensarlo, ma rileggendolo ora ho quasi l’impressione che sentisse di essere vicino alla fine. C’era scritto: “Sei andata in agenzia, hai trovato lavoro? Ricordati di stare attenta agli orari con il piccolo, perché io non ci sarò”».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino