Lo strazio dei genitori di Fabrizio: «Abbiamo pranzato insieme, era tranquillo, ma poi è scomparso»

L'abitazione dove Fabrizio vive con i genitori
FARRA DI SOLIGO - «Siamo distrutti. Stiamo vivendo il momento più tremendo delle nostre vite. Lo abbiamo visto l’ultima volta martedì a pranzo e nulla ci...

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FARRA DI SOLIGO - «Siamo distrutti. Stiamo vivendo il momento più tremendo delle nostre vite. Lo abbiamo visto l’ultima volta martedì a pranzo e nulla ci ha fatto sospettare ciò che avrebbe fatto. In questo momento possiamo solo restare in silenzio». Era pesantissima l’aria ieri, giovedì 24 giugno, in via Posmon, nella porzione di casolare al civico 38 dove vive la famiglia Biscaro. Mario, il padre di Fabrizio, e la madre Tatiana sono stati per l’intera giornata trincerati dietro alle imposte chiuse. Nel piccolo piazzale, a turno, alcuni amici di famiglia si sono presentati a fare loro visita e portare il loro supporto, ma lo sconcerto per il brutale omicidio di cui il 34enne si è reso protagonista mercoledì regnava sovrano.

LA TRAGEDIA
«Stanno malissimo, sono stravolti. Quello che è accaduto è di una gravità inimmaginabile –ha spiegato un conoscente, incaricato di fare da portavoce della coppia–. Non vogliono vedere nessuno, la gente parla e sparla, sono chiusi nel loro dolore perché si sono trovati sprofondati in un incubo». «Lasciateci stare per favore, non c’è niente che possiamo dire adesso. Martedì sembrava tranquillo, ha mangiato e preso un borsone. Poi non ne abbiamo saputo più nulla» sono le poche parole che i genitori dell’uomo si lasciano sfuggire. Erano stati i primi a preoccuparsi Mario e Tatiana, prima ancora che Fabrizio mettesse in atto il suo atroce gesto. Non vedendolo rincasare martedì sera, avevano segnalato ai carabinieri di Col San Martino il suo allontanamento. Il 34enne quella notte non era tornato a dormire e i genitori temevano gli fosse successo qualcosa. Quando, alle 15 di mercoledì, il telefono ha squillato e dall’altro capo del filo hanno sentito i carabinieri, pensavano che le loro angosce fossero finite. Invece erano appena cominciate, dal momento che quella chiamata li invitava a correre alla caserma di Valdobbiadene. Fabrizio era stato trovato e stava bene. Anzi, era stato lui stesso a presentarsi lì. Ma lo aveva fatto con i vestiti sporchi di sangue, il coltello in mano e un piccolo brandello di carne della vittima. Era infatti andato in caserma per confessare l’omicidio. La coppia ha portato un cambio di vestiti al figlio, dal momento che quelli indossati durante l’uccisione sono stati sequestrati. Poi hanno aspettato in sala d’attesa fino alle 21, quando il 34enne è stato formalmente arrestato e i carabinieri sono andati a requisire i suoi cellulari e pc a casa. «Si sono visti cadere il mondo addosso. Mai avrebbero sospettato una cosa del genere» ha spiegato il sindaco Matteo Perencin che ha fatto loro visita.

I PARENTI


«Come stiamo? Siamo allucinati. Non ci saremmo mai immaginati di vivere una cosa del genere». Odino Buso è lo zio di Fabrizio Biscaro, quel ragazzo taciturno e introverso per tutti oggi diventato il killer dell’Isola dei morti. E, come il resto della famiglia, ha poca voglia di parlare, sospeso tra dolore, incredulità e vergogna. «Fabrizio è venuto da me appena venti giorni fa. Era insieme a sua sorella maggiore Margot, che da tempo non vive più a Farra di Soligo e lavora all’estero. Una visita di famiglia come le altre. Anche perché a dire il vero non ci frequentiamo molto tra di noi. Ora siamo invece finiti in una situazione così difficile e problematica. Ci hanno consigliato di tacere, meno si parla meglio è per tutti. Mettetevi nei nostri panni».
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Il Gazzettino