Nuovo interrogatorio per i fidanzatini: lui ripete la versione, lei non risponde

Rajeshwar Singh e Gagandeep Kau
MILANO - Lui ha ripetuto la versione resa nei giorni scorsi agli inquirenti e agli investigatori, lei invece non ha risposto alle domande. ...

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MILANO - Lui ha ripetuto la versione resa nei giorni scorsi agli inquirenti e agli investigatori, lei invece non ha risposto alle domande.




È questa la sintesi degli interrogatori resi davanti al gip Chiara Valori da Rajeshwar Singh, 29 anni, e da Gagandeep Kaur, 30 anni, i fidanzati originari dell'India e fermati ieri mattina su disposizione del pm milanese Grazia Pradella per l'omicidio di Mahtab Ahadsavoji, stilista iraniana loro coetanea e con cui condividevano un appartamento a Milano.



I due, accusati anche di occultamento di cadavere per aver gettato il corpo della ragazza nelle acque della laguna di Venezia, sono stati interrogati questa mattina dal giudice che ora dovrà decidere sulla convalida del fermo e sull'arresto in carcere.



Da quanto si è saputo, la ragazza ha preferito non dire una parola, mentre il suo fidanzato ha ripetuto che la stilista iraniana sarebbe stata trovata morta nella loro casa di via Pericle la mattina dello scorso 27 gennaio e che, come si legge nel provvedimento di fermo «presi dal panico, avrebbero chiuso il cadavere in una valigia per trasportarlo dapprima a Lecco», dove per la presenza di gente non sono riusciti a gettarlo nel lago, «e poi a Venezia». Ora la parola passa al gip che dovrà valutare se questa versione è credibile e disporre o meno il carcere. Una decisione che pare scontata.




Cosa ha detto Gagandeep Kaur due giorni fa: davanti investigatori e inquirenti, prima ha spiegato che ad uccidere sarebbe stato il suo compagno usando una corda poi fatta sparire, poi ha ritrattato affermando «sono stata io, sono stata io, lui non è stato». È quanto si legge nell'ordinanza con cui oggi il gip di Milano Chiara Valori ha convalidato il fermo per i due fidanzati indiani e disposto la custodia cautelare in carcere, ritenendo che nei loro confronti sussista un «pesantissimo quadro indiziario» peraltro non alleggerito dalla «contraddittorietà» e dalla «inverosimiglianza delle loro dichiarazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino