GRADISCA D'ISONZO - «Non ricordo nulla di ciò che è accaduto in camera. So che stavamo litigando e, subito dopo, come se il tempo di fosse fermato, sento...
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«Il litigio era scoppiato per le solite ragioni - ha spiegato l'albanese - mi rinfacciava che non lavoravo, che stavo sempre in casa. Inoltre, non c'era accordo sulla separazione e sull'affido del bambino». Nulla però sulle fasi dell'aggressione. «So che ho evitato di far vedere a mio figlio la mamma morta in camera e gli ho detto che mi ero ferito e che dovevo andare in ospedale - ha concluso Sulollari - ma non chiedetemi cosa sia accaduto quando avevo il coltello in mano e come mi sono ferito alla mano perché non lo so».
Domani alle 12 è prevista l'udienza di convalida del fermo mentre sabato mattina è in programma l'autopsia.
Il Gazzettino