Omicidio di Paderno. Massacrato nel bosco, il killer 17enne ha ammesso il delitto di Bledar Dedja. Dopo averlo accoltellato a morte ha fatto l'autostop ed è andato al pronto soccorso

Il giovane rimane in carcere, ad incastrarlo anche dei filmati di telecamere di videosorveglianza. Rimane il giallo del movente

Omicidio di Paderno. Massacrato nel bosco, il killer 17enne ha ammesso il delitto di Bledar Dedja. Dopo averlo accoltellato a morte ha fatto l'autostop ed è andato al pronto soccorso
PADERNO DEL GRAPPA (TREVISO) - Massacrato nel bosco, il killer 17enne di Bledar Dedja ha ammesso il delitto del 39enne albanese e ora rimane in carcere. Tra i dettagli emersi...

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PADERNO DEL GRAPPA (TREVISO) - Massacrato nel bosco, il killer 17enne di Bledar Dedja ha ammesso il delitto del 39enne albanese e ora rimane in carcere. Tra i dettagli emersi oggi, 26 febbraio, c'è anche il fatto che per allontanarsi dal luogo dell'omicidio, il giovane ha fatto l'autostop facendosi accompagnare ad una fermata della corriera. Da lì ha poi raggiunto il Pronto soccorso per farsi medicare la ferita ad una mano che si era procurato durante l'accoltellamento del 39enne. Si è tagliato infatti con il coltello da cucina utilizzato per uccidere Bledar e che al momento non è ancora stato ritrovato. A chi gli ha dato il passaggio, è stata sequestrata l'auto per fare i rilievi su eventuali tracce di sangue e sulle impronte lasciate dal 17enne.

Il killer rimane in carcere

Questa mattina, 26 febbraio, la convalida del fermo per omicidio volontario. Il ragazzo, assistito dall’avvocata Elisa Berton, rimane nel carcere dei minori a Treviso. Sul movente, il giovane non avrebbe al momento dato nessuna spiegazione. Perché quindi il ragazzo (un insospettabile di buona famiglia) ha massacrato a coltellate il 39enne albanese? Dietro l’omicidio potrebbe esserci un ricatto, una vendetta pianificata o una discussione degenerata nel sangue. L’assassino non sarebbe l’unico uomo con cui l’albanese si sarebbe appartato nel boschetto di Paderno, in via dei Colli, in cui il 20 gennaio è stato ucciso. Il delitto potrebbe essere maturato in un contesto di prostituzione e di rapporti sessuali in cambio di soldi. Fondamentali, per chiudere il cerchio sul ragazzo sono state anche alcune immagini di videosorveglianza. E l’accesso in pronto soccorso, il giorno stesso del delitto, per farsi medicare la ferita alla mano riportata durante la colluttazione. 

 

 

 

 

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Il Gazzettino