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PADERNO DEL GRAPPA (TREVISO) - L'ombra della prostituzione dietro l'omicidio di Bledar Dedja. Un mondo sommerso fatto di rapporti sessuali in cambio di denaro e favori. In cui il 17enne potrebbe non essere stato l'unico minorenne coinvolto. «La vicenda è molto più articolata di quello che appare» ha affermato ieri a margine dell'interrogatorio l'avvocata Elisa Berton, che difende l'indagato. L'allusione potrebbe riferirsi proprio a una serie di relazioni in cui favori sessuali e denaro si intrecciavano. È una pista che gli inquirenti stanno sondando per capire se l'assassino possa aver agito per un accordo non rispettato o magari per liberare se stesso e altri ragazzi dal giogo di un sexy ricatto. Il secondo telefono di Bledar, quello usato per concordare gli incontri clandestini, avrebbe restituito una lunga lista di contatti. Alcuni sono già stati sentiti dai carabinieri, con grande discrezione, vista la delicatezza del caso e delle circostanze.
GLI ACCERTAMENTI
I militari dell'Arma stanno analizzando il cellulare sequestrato al ragazzo. Lo smartphone potrebbe fornire risposte sul movente dell'omicidio, così come il telefonino di Bledar aveva fatto convergere i sospetti sul 17enne.
LE RICERCHE
Si sarebbero conosciuti meno di un anno fa quando lo studente faceva un periodo di alternanza scuola-lavoro nello stesso luogo in cui Bledar lavorava come giardiniere e custode. Dopo l'omicidio, il ragazzo si è disfatto del coltello da cucina usato per accoltellare la vittima, delle chiavi della Mercedes di Dedja e di alcuni vestiti macchiati di sangue. Nessuno degli oggetti è stato ancora ritrovato, ma ormai potrebbe essere questione di ore. I carabinieri (che subito dopo il delitto avevano setacciato il boschetto armati di metal detector) stanno già organizzando le ricerche.
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Il Gazzettino