Coniugi massacrati, Katiuscia e il rapporto con il padre-padrone

CISON DI VALMARINO - Con l’esterno non può parlare, come spiega educatamente al telefono. Ma alle forze dell’ordine è stata chiamata a raccontare tutto...

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CISON DI VALMARINO - Con l’esterno non può parlare, come spiega educatamente al telefono. Ma alle forze dell’ordine è stata chiamata a raccontare tutto quello che sa. Più e più volte. Da quattro giorni Katiuscia Nicolasi trascorre le sue giornate alla caserma dei carabinieri di Cison dove è stata sentita fino a notte fonda il giorno del ritrovamento dei corpi dei due coniugi. Lei l’ultima a vederli vivi e la prima a scoprirli morti ammazzati. Per ore la donna ha raccontato ai militari degli ultimi giorni nel rustico di Rolle, ma non solo. Anche dei rapporti con il padre e la madre e della vita trascorsa tra i vigneti del borgo di Cison.


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La donna è collaborativa, non sembra tradire all’apparenza alcuna emozione. Ripete tutto ciò che sa, cerca di rendersi utile. Chi conosce bene le dinamiche interne della famiglia conferma un equilibrio raggiunto a caro prezzo. Dove esisteva una figura dominante e opaca, quella del padre, e una figura accogliente e remissiva, la madre...
 
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Il Gazzettino