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CONEGLIANO (TREVISO) - Gli assassini di Margherita Ceschin, la 72enne soffocata nel suo appartamento in via XXVIII Aprile a Conegliano, avrebbero scavalcato la ringhiera posta attorno al condominio venerdì sera. E poi sarebbero saliti sul cofano e sul tettuccio dell'auto della vittima parcheggiata sotto la sua terrazza. Una specie di "scala" improvvisata per raggiunge il balcone, posto al primo piano e lasciato aperto in una serata afosa. Prende piede l'ipotesi che ad agire siano stati in due, che sarebbero stati immortalati dalle telecamere della zona. Gli "occhi" elettronici ne avrebbero fotografato i movimenti. Ed ecco perchè è stato "impacchettato" con tanto di teli di plastica e nastro adesivo, il percorso che i due malviventi, poi trasformatisi in assassini, avrebbero fatto per entrare nella casa di Margherita Ceschin. Oggi, la scena del crimine sarà esaminata dai carabinieri del Ris di Parma alla ricerca di tracce biologiche del passaggio dei ladri. Tracce ematiche, ma anche capelli, saliva, segni del passaggio di estranei nella casa della donna, compreso il terrazzino.
IL RITROVAMENTO
Margherita è stata trovata sabato sera, stesa nel divano di casa, composta, con addosso il pigiama.
Continua, intanto, l'inchiesta, ad opera dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Anna Andreatta. I militari dell'Arma stanno sentendo tutti i vicini di Margherita, non soltanto gli inquilini del suo stesso condominio, ma anche i dirimpettai. Oltre, ovviamente, ai familiari. Quando i carabinieri del Ris avranno ultimato gli accertamenti, l'abitazione che era stata posta sotto sequestro sarà accessibile ai familiari che faranno l'inventario degli oggetti di proprietà della 72enne per capire qual è stato il bottino. Per ora risulta mancante soltanto il portafogli. Ma la conferma verrà solo nei prossimi giorni.
FURTO DEGENERATO
Che si sia trattato di un furto poi degenerato sembrerebbe la pista più accreditata, visto il disordine in cui è stata trovata la camera da letto, con cassetti e ante degli armadi aperti e il materasso rivoltato da sotto in su. In un'altra camera sono stati trovati scatoloni ma sembra che siano stati assemblati dalla stessa proprietaria di casa. Il procuratore Marco Martani ha assicurato: «La nostra priorità in questo momento è fare di tutto per riuscire a incastrare il colpevole, o i colpevoli. I furti in casa, di per sé, sono già dei reati fastidiosi non solo per chi li subisce. In questo caso si è andati oltre, ed è preoccupante». L'inchiesta non è facile e non sarà veloce. Ma oggi dai Ris potrebbero giungere con ferme importanti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino