Omicidio Caruso. «A infame, ti pianto un coltello nel cuore». Quel messaggio agghiacciante di Valentina a Mattia. Oggi è iniziato il processo in Corte d'Assise

PADOVA - Questa mattina in Corte d'Assise è iniziato il processo a Valentina Boscaro, imputata per l'omicidio di Mattia Caruso. In aula, il pm Roberto Piccione...

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PADOVA - Questa mattina in Corte d'Assise è iniziato il processo a Valentina Boscaro, imputata per l'omicidio di Mattia Caruso. In aula, il pm Roberto Piccione ha ricordato un messaggio telefonico di Valentina a Mattia nel luglio 2022, nel quale la ragazza urla: «A infame, ti pianto un coltello nel cuore». Le parti civili hanno ricordato anche di un messaggio telefonico di Mattia a Valentina, nel quale il ragazzo sembra sentirsi minacciato e dice: «Sei sicura che non mi ammazzi?».

Il medico legale: una coltellata dritta al cuore

E' stato sentito il professore Stefano d'Errico, medico legale università di Trieste consulente per l'accusa, che ha dichiarato: «È stato un colpo solo. La lama è entrata per 5 centimetri. Mattia aveva assunto alcol e droga. La morte non è avvenuta per emorragia, ma il cuore ha smesso di battere. Al pronto soccorso è arrivato vivo. Il coltello è stato estratto da Valentina mentre erano nell'auto».


L'omicidio e la linea difensiva

Valentina Boscaro, secondo gli inquirenti, il 25 settembre del 2022 ha preso il coltello custodito sul vano sotto il freno a mano della Mercedes Classe A di proprietà del fidanzato e ha pugnalato Mattia sul petto mentre guidava. Un fendente a freddo e portato con estrema forza tanto da arrivare a trafiggere il cuore. A chiamare l'ambulanza del Suem 118 è stato un automobilista di passaggio, che ha visto Mattia riverso a terra pieno di sangue. L'obiettivo della difesa, invece, è dimostrare come Valentina non volesse uccidere il suo compagno Mattia Caruso e depenalizzare il reato da omicidio volontario aggravato a preterintenzionale. Valentina, alla fine di aprile, ha chiesto e ottenuto, a conclusione delle indagini, di essere ancora sentita dalla Procura. «Non volevo ucciderlo» ha sottolineato a più riprese la giovane mamma, aggiungendo «Mi dispiace e sono davvero pentita per quello che ho fatto». Inoltre Valentina ha indicato il movente: «Spesso ero vittima dei suo maltrattamenti».


Tuttavia nel corso delle indagini i carabinieri non hanno trovato alcuna prova a carico di Mattia, 30 anni di Albignasego. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino