Conte per il dopo Zaia: «Faccio solo il sindaco, non prevedo il futuro»

Il governatore Luca Zaia e il sindaco di Treviso Mario Conte
TREVISO - «Io sono il sindaco di Treviso. Quando vedo la mia idea di città che prende forma trovo la soddisfazione più grande. Voglio godermi queste...

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TREVISO - «Io sono il sindaco di Treviso. Quando vedo la mia idea di città che prende forma trovo la soddisfazione più grande. Voglio godermi queste soddisfazioni e l’affetto della mia comunità. Poi quello che accadrà in futuro non lo so francamente dire». Mario Conte, primo cittadino leghista del capoluogo, oltre che presidente di Anci Veneto, l’associazione regionale dei Comuni, resta alla finestra in vista delle elezioni regionali del 2025. Stando bene attento a non chiuderla. Ma si è a un punto di svolta. Il punto in questione è stato messo direttamente da Matteo Salvini, vicepremier e leader del Carroccio, che domenica a Treviso non solo ha chiuso la partita del terzo mandato per i governatori (ricordando che la proposta di modifica è stata votata solo dalla Lega) ma ha anche annunciato che ha già 10 nomi in mente come possibili successori di Luca Zaia. C’è anche Conte? «Non lo so, io sono sicuramente il sindaco di Treviso», ripete il primo cittadino. Ma se fosse nella rosa, accetterebbe la candidatura a presidente della Regione? «Oggi accetto di mantenere l’impegno con la mia comunità. L’anno scorso il 65% dei cittadini mi ha dato fiducia. Sento una grande responsabilità nei confronti della mia comunità».

L’ANALISI

«La Lega sa portare avanti nuovi amministratori. Ma oggi c’è un presidente di Regione che è il più amato e stimato in Italia. Parlare adesso di elezioni regionali è prematuro. Invito tutti a restare concentrati nei propri ruoli. Chi fa il sindaco, faccia il sindaco. Chi il presidente di Regione, continui a farlo nel migliore dei modi. È prematuro pensare alla partita delle regionali che si giocherà tra un paio d’anni. C’è già un grande presidente. Ognuno di noi faccia il suo, con attenzione nei confronti della comunità, senza guardare troppo avanti. Sono il primo a non guardare avanti di due anni. Invito gli altri a non farlo, e lo stesso consiglio lo do anche a me stesso».

DA VENEZIA

In tutto ciò, l’assessore regionale Federico Caner continua a guardare solo a Zaia. «Come giunta e come Lega trevigiana e veneta continuiamo a sperare ancora, finché l’evidenza non ci condannerà, al terzo mandato per il presidente Zaia: è la persona più autorevole per guidare la Regione – afferma – se non accadrà, credo che il ruolo di Zaia sarà comunque fondamentale: anche se non sarà lui il presidente, penso sarà determinante avere il suo appoggio e gradimento». La visione di Fratelli d’Italia è differente. Non potrebbe essere altrimenti per chi punta a prendersi la Regione candidando Luca De Carlo. «Se non altro Salvini finalmente chiude al terzo mandato. E da qui si riparte – dice Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, esponente di FdI – io vedrei molto bene in quel ruolo il senatore De Carlo. Sicuramente cercheremo di trovare un accordo di destra, anche perché altrimenti si rischia di scoprire il fianco alla sinistra, cosa che assolutamente non vogliamo». Da sindaco, infine, Conte tira una riga sulla possibilità che Treviso ospiti un nuovo Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di migranti irregolari. Nicola Molteni, sottosegretario leghista agli Interni, ha annunciato che dopo l’estate potrebbe esserne aperto uno anche in Veneto. «I centri sono importanti. Ben venga l’idea del sottosegretario Molteni. Ma Treviso ha già dato dal punto di vista dell’accoglienza. Purtroppo in questa fase non siamo disponibili: ci siamo già impegnati su altri fronti sempre legati all’accoglienza credo che in questo ambito Treviso sia di esempio a livello nazionale».

 

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Il Gazzettino