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PADOVA - Nessuna emissione di fatture per operazioni inesistenti. In rito abbreviato il Gup Claudio Marassi ha assolto perchè il fatto non sussiste i vertici del noto marchio di borse O Bag. Si tratta di Michele Zanella 51 anni di Stra, Simone Dalla Libera 51 anni di Vigonza difeso dall'avvocato Fabio Pinelli, Arnaldo Quaglia 59 anni di Arzergrande, Antonio Errico 71 anni di Albignasego e Errico Ian Alessandro Quinlan di 61 anni residente in Inghilterra. Se il veneziano Michele Zanella e il padovano Simone Dalla Libera, soci fondatori del marchio O Bag, non si fossero divisi, forse le Fiamme Gialle non avrebbero indagato su un presunto meccanismo messo in piedi pur di non pagare le tasse in Italia. L'indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, all'epoca guidato dal colonnello Vittorio Palmese, infatti è nata proprio dalla contesa tra i due ex soci e ha coinvolto anche Arnaldo Quaglia dirigente dell'azienda, Antonio Errico e il fratello Alessandro, che si fa chiamare Ian Quinlan, brindisini che facevano da riferimento per l'azienda nel Regno Unito. La Guardia di finanza aveva ipotizzato che i cinque avessero nascosto al fisco oltre 16 milioni di euro grazie a una triangolazione per il pagamento delle royalties in Inghilterra e nelle isole Cayman. Motivo per cui è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per un totale di 4 milioni di euro, poi tutti dissequestrati.
I cinque erano accusati di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Il Gazzettino