Assolti i vertici del marchio O Bag, tasse regolarmente pagate in Italia

L'indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, all'epoca guidato dal colonnello Vittorio Palmese, è nata dalla contesa tra i due ex soci

Assolti i vertici del marchio O Bag
PADOVA - Nessuna emissione di fatture per operazioni inesistenti. In rito abbreviato il Gup Claudio Marassi ha assolto perchè il fatto non sussiste i vertici del noto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Nessuna emissione di fatture per operazioni inesistenti. In rito abbreviato il Gup Claudio Marassi ha assolto perchè il fatto non sussiste i vertici del noto marchio di borse O Bag. Si tratta di Michele Zanella 51 anni di Stra, Simone Dalla Libera 51 anni di Vigonza difeso dall'avvocato Fabio Pinelli, Arnaldo Quaglia 59 anni di Arzergrande, Antonio Errico 71 anni di Albignasego e Errico Ian Alessandro Quinlan di 61 anni residente in Inghilterra. Se il veneziano Michele Zanella e il padovano Simone Dalla Libera, soci fondatori del marchio O Bag, non si fossero divisi, forse le Fiamme Gialle non avrebbero indagato su un presunto meccanismo messo in piedi pur di non pagare le tasse in Italia. L'indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, all'epoca guidato dal colonnello Vittorio Palmese, infatti è nata proprio dalla contesa tra i due ex soci e ha coinvolto anche Arnaldo Quaglia dirigente dell'azienda, Antonio Errico e il fratello Alessandro, che si fa chiamare Ian Quinlan, brindisini che facevano da riferimento per l'azienda nel Regno Unito. La Guardia di finanza aveva ipotizzato che i cinque avessero nascosto al fisco oltre 16 milioni di euro grazie a una triangolazione per il pagamento delle royalties in Inghilterra e nelle isole Cayman. Motivo per cui è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per un totale di 4 milioni di euro, poi tutti dissequestrati.

I cinque erano accusati di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Simone Dalla Libera, titolare delle società Ju'Sto e Ju'Store, attive nella produzione e distribuzione di borse e accessori aveva avviato un procedimento arbitrale nei confronti della nota casa produttrice delle borse O Bag, la Full Spot Spa, società gestita da Dalla Libera in qualità di co-amministratore e Presidente del CdA, sino alla sua fuoriuscita nel settembre 2014. Il lodo arbitrale è stato emesso nel 2016. Ne è seguito un accordo che ha segnato il definitivo passaggio del capitale sociale di Full Spot a Zanella. Accordo che è giunto all'esito di una serie di contenziosi, sia in Italia sia in Inghilterra, di natura corporate e Ip fra i due fondatori di Full Spot, oramai ex soci. Ma alla fine tutte le operazioni sono state effettuate nella piena legalità e i cinque coinvolti nell'indagine della Finanza sono stati assolti.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino