Un piano veneto contro le nutrie che danneggiano l'agricoltura: 200mila solo nel Polesine

Le nutrie, un flagello per gli agricoltori
PADOVA/ROVIGO - Un tavolo tecnico per l’attuazione del piano di controllo delle nutrie. Lunedì 14 giugno la direzione Agroambiente Programmazione e Gestione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA/ROVIGO - Un tavolo tecnico per l’attuazione del piano di controllo delle nutrie. Lunedì 14 giugno la direzione Agroambiente Programmazione e Gestione ittica e faunistico-venatoria della Regione Veneto incontra le organizzazioni agricole al fine di condividere tutte quelle utili azioni e misure finalizzate al contenimento delle nutrie, anche in Polesine. «Da diverso tempo solleviamo questa questione nelle sedi opportune – commentano a Cia Rovigo –. Ringraziamo l’amministrazione regionale per aver aperto un confronto su un tema così importante e delicato: sia per gli imprenditori agricoli, che spesso rischiano di vedere compromessi i loro raccolti, che per i Consorzi di bonifica; questi ultimi sono tenuti ad investire migliaia di euro all’anno per risistemare le arginature di canali e fossati, costellate dalle buche formate proprio dalle nutrie».

Stando alle ultime stime, sarebbero oltre 200mila gli esemplari che scorrazzano liberamente in Polesine. «Numeri impressionanti – sottolinea il direttore di Cia Rovigo, Paolo Franceschetti – che danno la cifra dell’annosa criticità cui le Istituzioni devono dare una risposta concreta. Parallelamente agli interventi di eradicazione vanno avviati sistemi di rapida allerta nel caso di nuove colonizzazioni. Le nutrie solitamente costruiscono delle tane vicino alle arginature, le quali, inevitabilmente, cedono in caso di transito dei trattori e dei mezzi agricoli in generale. Alla perdita dei raccolti si aggiunge, dunque, un pericolo per l’agricoltore stesso e per l’intero equilibrio idrogeologico».

Inoltre hanno un potenziale riproduttivo molto elevato: la femmina può venire fecondata durante tutto l’anno e perfino poche ore dopo il parto. I piccoli partoriti sono, in genere, 5 o 6. «Non possiamo più attendere – conclude Franceschetti – ne va della sopravvivenza del settore nell’area del Polesine». E la piaga delle nutrie non riguarda solo il Polesine, ma anche molte zone venete. 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino