Lo stadio del Venezia Football Club ha il sigillo dell'interesse pubblico. Quindi è giusto che la proprietà prosegua con la progettazione e l'acquisizione...
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MOMENTO STORICOMomento storico è stata la frase più utilizzata nel corso del pomeriggio. Ha cominciato il dg del Venezia, Dante Scibilia, ringraziando il Consiglio prima della discussione: «Finalmente c'è la possibilità di fare una bella cosa per la città».
Il voto dei fucsia è stato annunciato dal presidente della commissione Sport Matteo Senno: «Il voto di questa sera è un momento storico: mai si era arrivati cosi avanti per la realizzazione del nuovo stadio. La città aspetta da troppi anni un nuovo stadio moderno, adatto alle esigenze dei tifosi e alle ambizioni della società e usufruibile anche per eventi e concerti. Abbiamo invertito la tendenza rispetto le precedenti amministrazioni, basta con i partiti del no, basta con l'ostruzionismo, la realizzazione dello stadio con investimenti privati porterà migliaia di posti di lavoro sia in fase di lavori sia a opera compiuta e porterà vitalità in tutta l'area di Tessera. È un treno - ha concluso - che non possiamo lasciare passare».
«Ricordo - ha detto l'assessore all'Urbanistica, Massimiliano De Martin - che quando siamo arrivati nel 2015 il Venezia non sapeva neanche se riusciva a iscriversi al campionato. Adesso è in serie B e presenta un progetto per il riconoscimento del pubblico interesse. Spesso si pensa ancora allo stadio comunale, ma in serie A gli stadi privati sono 5 e altri 5 sono allo studio. Lo stadio è inoltre lo specchio delle intenzioni della società a medio-lungo termine. Qui - lo dico per l'ultima volta - non si presenta il progetto ma si dice solo vogliamo o no lo stadio».
PD A FAVOREI Dem hanno votato a favore, pur con qualche distinguo, anche perché il progetto dello stadio era stato previsto quando loro sedevano in maggioranza. Emanuele Rosteghin ha puntualizzato sulla situazione: «Se vogliamo che ci sia convergenza deve esserci attenzione vera a non gravare sul territorio».
I CONTRARIDecisamente contrario il M5S. «Non c'è interesse pubblico - ha tuonato Davide Scano - a spendere milioni di Legge speciale per la viabilità e ad escludere aree alternative. Ci sono l'ex Syndial ottenibili gratis. Oppure via Porto di Cavergnago, piccola ma sufficiente, anche perché lo stadio è 2,5 ettari. Non è interesse pubblico peggiorare le condizioni di vivibilità di Tessera, Favaro e Campalto».
«Restano perplessità forti - ha detto Rocco Fiano, lista Casson - il nostro voto è astensione, pronto a diventare positivo una volta che potremmo valutare il progetto nella sua interezza».
Ha concluso Saverio Centenaro, Fi: «L'ultima proposta per lo stadio fu con Cacciari e Venezia sta ancora aspettando».
M.F. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino