Fondi alle Ulss dopo la riforma, ecco chi perde e chi guadagna

Fondi alle Ulss dopo la riforma, ecco chi perde e chi guadagna
Claudio Singaglia (Pd) tuona: «Il riparto sanitario penalizza 6 delle 9 nuove Ulss venete». L'assessore Luca Coletto (Lega) minimizza: «È solo un...

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Claudio Singaglia (Pd) tuona: «Il riparto sanitario penalizza 6 delle 9 nuove Ulss venete». L'assessore Luca Coletto (Lega) minimizza: «È solo un riparto provvisorio». Al di là della polemica politica, due dati sono oggettivi: il primo è che il riparto con i soldi che spettano alle Ulss è stato approvato dalla giunta regionale il 23 dicembre scorso e solo ieri, grazie a un consigliere di opposizione, è stato reso noto; il secondo è che sull'argomento non è stata minimamente coinvolta la Quinta commissione consiliare, quella che si occupa di sanità e sociale, tant'è che Sinigaglia ha gioco facile a schernire il presidente della stessa: «Che ci sta a fare Fabrizio Boron? Con Leonardo Padrin (presidente della Quinta nella precedente legislatura) una cosa del genere non sarebbe mai successa».

Ma veniamo alla denuncia politica dell'esponente dem: «L'Ulss Marca Trevigiana perde 14 milioni rispetto al 2016, addirittura 22 la Veneto Orientale, 19 in meno per la Ulss 6 Euganea, 6 per la Ulss Pedemontana, 4 per la Ulss Berica e addirittura 25 per la Ulss Scaligera. Sono differenze pesanti - dice Sinigaglia - che si calcolano confrontando la quota pro capite assegnata oggi alle nove Ulss previste dalla riforma sanitaria con quella destinata alle Ulss precedenti, facendo ovviamente la media di quanto spettava alle Ulss che adesso sono state aggregate. E i numeri parlano chiaro: sei su nove escono penalizzate, ci guadagnano solo la Ulss 1 Dolomiti (7,2 milioni in più), la Serenissima e la Polesana, con un incremento rispettivamente di 21 e 1 milione».
Nella quota pro capite rispetto all'anno scorso le differenze sono le seguenti: Ulss 1 Dolomiti +35 euro pro capite, Ulss 2 Marca Trevigiana -16 euro, Ulss 3 Serenissima +34 euro, Ulss 4 Veneto orientale -95 euro, Ulss 5 Polesana +4 euro, Ulss 6 Euganea -21 euro, Ulss 7 Pedemontana -16 euro, Ulss 8 Berica -7,5 euro, Ulss 9 Scaligera -27 euro. E immaginando che Palazzo Balbi avrebbe risposto dicendo che il riparto è provvisorio, Sinigaglia anticipa dicendo che «il definitivo, come accaduto nel 2016, sarà approvato a fine anno, quando le Ulss avranno già speso in base a quanto assegnato ora».
Complessivamente saranno ripartiti per i servizi ai cittadini sette miliardi 801 milioni e 336mila euro. Dagli otto miliardi 670 milioni e 560mila euro iniziali, vanno infatti tolti una quota accentrata dalla Regione pari a 369 milioni e 269mila euro, quindi trasferimenti finalizzati ad altri enti del Servizio sanitario regionale (283 milioni e 535mila euro), a terzi per realizzazione di interventi di spesa (67 milioni e 665mila) e spese per le funzioni dell'Azienda Zero (63 milioni e 393mila euro).

La replica dell’assessore alla Sanità Coletto: «Nella delibera è scritto con estrema chiarezza che si tratta di un riparto assolutamente provvisorio in attesa dei nuovi criteri che sta elaborando l’Azienda Zero, tali da rendere il budget più aderente alle nuove nove realtà territoriali. Questo riparto non è altro, quindi, che la mera somma dei riparti delle ex Ulss che sono state incorporate nelle 9 nuove aziende. Da rielaborare completamente».

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Il Gazzettino