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PADOVA - È un immobile storico, molto conosciuto dai padovani, sia perché si trova in pieno centro, all'angolo tra le vie Zabarella e San Biagio, sia perché dal 1827 al 2009 ha ospitato gli uffici dell'Intendenza di Finanza. La struttura, che si estende su una superficie di 10mila metri quadrati, a metà del XV secolo era un convento dedicato a San Bernardino, mentre durante il dominio napoleonico venne usato come caserma militare. Adesso, invece, avrà una nuova vita e sarà trasformato in un complesso residenziale con una cinquantina di appartamenti di varie dimensioni, dai 100 ai 300 metri quadrati, che saranno ultimati entro la fine del 2025 . Covivio, infatti, una delle principali società immobiliari in Europa, ha siglato un accordo di joint venture con il Gruppo Carron, tra le più importanti realtà italiane nel campo dell'edilizia e del restauro, per la riqualificazione della location. La prima fase è già stata avviata e ha visto la creazione di due piani interrati che verranno usati per l'autorimessa. Nel terzo trimestre di quest'anno, invece, partiranno i lavori per la realizzazione di "Cà del Chiostro", che comprende appunto le unità abitative dal design raffinato.
I dettagli
Il progetto prevede un'ampia offerta residenziale con 5 tipologie di proposte: "Urban Suite", unità semi indipendenti su due piani con zona giorno affacciata su un giardino privato; "Domus Urbana", stile "villa in città", su tre livelli con doppio ingresso e cortile annesso; "Comfort Home" con bi e trilocali a un piano con terrazza; un palazzetto Nobile Neogotico, che presenta alcune caratteristiche del precedente monastero come le finestre e gli affreschi in stile gotico e con la facciata che richiama la Loggia Amulea di Prato della Valle, che diventerà una residenza di oltre 700 mq con giardino, garage e ingresso indipendenti; infine "Penthouse "con 2 appartamenti a un piano nell'ala ricostruita. Le abitazioni sorgeranno intorno al chiostro interno che ricalca l'impianto della corte del convento. Il progetto è firmato dall'architetto padovano Albano Salmaso, il quale ha voluto da un lato esaltare l'impianto originario del monastero, e dall'altro dare una vocazione contemporanea agli spazi dove vivere.
Il Comune
Un plauso all'operazione finalizzata alla riqualificazione dell'ex convento di San Bernardino è arrivato da Andrea Colasio, assessore alla Cultura a Palazzo Moroni. «Questa è una buona notizia - ha commentato -. Bene, quindi, che progressivamente si vada avanti con operazioni di recupero fatte dai privati, o in collaborazione con il pubblico, per restituire allo spazio urbano luoghi che avevano perduto la loro funzione identitaria, Certo, si tratta di un lavoro lungo e difficile di ricucitura della trama urbana, ma si sta andando nella giusta direzione. Questo di via San Biagio è un immobile importante del centro storico patavino, ma alla fin fine tutti sono da considerarsi rilevanti perchè i "buchi neri" generano degrado, o percezione di situazioni problematiche, e quindi ogni intervento risulta fondamentale per evitare che si creino criticità, nella fattispecie nel cuore di Padova, che negli ultimi mesi è stato preso d'assalto dai turisti grazie all'Urbs Picta».
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