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VENEZIA - A guardare il video diffuso dal ministero dei Trasporti sul vertice convocato ieri pomeriggio a Roma per parlare della Nuova Romea, la strada che dovrà collegare Ravenna a Mestre, pareva una mini Pontida in trasferta. Tutti leghisti: il ministro Matteo Salvini, l’assessore veneto alle Infrastrutture Elisa De Berti, i deputati Alberto Stefani e Giorgia Andreuzza, i consiglieri regionali Roberta Vianello e Marco Dolfin. E quattro sindaci, tutti del centrodestra, se non leghisti: Massimo Barbujani di Adria, Pierfrancesco Munari di Cavarzere, Mauro Armelao di Chioggia, Michele Grossato di Rosolina. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro di questa riunione non sapeva nulla, «neanche per le vie brevi» sottolineano a Ca’ Farsetti. Idem il sindaco di Mira, Marco Dori: «È la prima che sento». Fatto sta che l’iter per la Nuova Romea è partito. L’ha fatto sapere lo stesso Salvini dicendo di aver «già deciso di inserire nel contratto di programma di Anas la progettazione dell’arteria. L’obiettivo è valutare la soluzione migliore per poi procedere al finanziamento». Di più: «L’iter è partito, tanto che anche la Regione Emilia-Romagna è stata informata». «Un successo straordinario», il commento dell’assessore De Berti. Che su questa Romea Bis lavorava da tempo: «Solo con Salvini si è passati alla concretezza».
LO STUDIO
In ballo non c’è più la Orte-Mestre, ma la Ravenna-Mestre.
LA POLEMICA
Intanto, però, è polemica. «Grave scorrettezza, più che un vertice istituzionale, una rimpatriata leghista», ha tuonato il Pd con il consigliere regionale Jonatan Montanariello, i sindaci “esclusi” Marco Dori (Mira), Antonio Fusato (Camponogara), Gianluigi Naletto (Dolo) e il segretario provinciale dei dem veneziani Matteo Bellomo. «Ho scelto una delegazione di sindaci tra quelli che hanno sempre spinto per la Romea Bis - dice De Berti -. Su questo tema ho sentito non solo gli enti locali ma anche le categorie economiche, lo scorso 23 ottobre c’è stata una riunione in cui tutti hanno condiviso la necessità di una nuova arteria». Ma non tutti - come appunto Venezia e Mira - hanno firmato quel documento, per molti la priorità è mettere in sicurezza l’attuale statale 309 Romea. «E infatti - dice De Berti - la necessità della variante va di pari passo con quella di migliorare la sicurezza dell’attuale Romea, Anas ci sta già lavorando con un budget di 230 milioni per l’intero tratto veneto. L’intervento continuerà, ma non sarà risolutivo per rendere l’arteria adeguata e sufficientemente efficiente per il tipo di traffico che deve sostenere, soprattutto di tipo pesante».
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Il Gazzettino