Gli esperti credevano che fosse estinta e invece lei appare a Nordest... e non è sola

Gli esperti credevano che fosse estinta e invece lei appare a Nordest... e non è sola
PASIAN DI PRATO - Per gli esperti, è quasi un miracolo della...

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PASIAN DI PRATO - Per gli esperti, è quasi un miracolo della natura. Il ritrovamento di una nottola gigante, e per giunta in dolce attesa, sul terrazzo della signora Cristina a Passons, è stato salutato dagli studiosi di tutta Italia come un evento storico, quasi eccezionale anzi, assicura lo zoologo del Museo friulano di Storia naturale di Udine Luca Lapini, dal momento che la specie, che non aveva più dato segni di sé in Italia negli ultimi anni (in cui c'erano state fino ad allora una quindicina scarsa di segnalazioni in tutto), veniva valutata dallo Iucn, il comitato italiano dell'Unione mondiale per la conservazione della natura, «in pericolo critico», con il sospetto che potesse essere addirittura estinta nel nostro Paese. «Dal 2003 - rileva Lapini - non c'erano più state catture in Italia di questo animale, che è il pipistrello europeo più grande, con un'apertura alare di 46 centimetri. Così raro che si cominciava a temere che potesse essere estinto. Da qui il carattere di evento storico del ritrovamento di Passons: abbiamo la prova non solo che questo animale non è estinto in Italia, ma che anche si riproduce. Si tratta di capire meglio se si tratti di un solo esemplare». Ieri lo zoologo udinese ha fatto un primo sopralluogo nella casa di Pasian di Prato, per cercare la possibile nursery (visto che le nottole giganti, quando restano incinte, tendono a fare gruppo prima di diventare mamme). «Esamineremo sicuramente i gelsi cavi con un endoscopio. Inoltre, i signori Zuccolo, che sono molto disponibili, sul tetto hanno un grande camino, per un caminetto che non è mai stato usato. La mia sensazione, che sicuramente verificheremo, è che le nottole potrebbero aver trovato riparo lì. Appena ritornerà il bel tempo, andremo a verificare con il bat detector, uno strumento che permette di ascoltare e registrare i suoi dei pipistrelli per studiarli al computer». L'idea che si è fatta lo studioso è che la nottola gigante trovata a Passons e portata al centro di recupero fauna di Campoformido gestito da Maurizio Zuliani abbia avuto degli amici della stessa specie, visto che sulle ali presenta «dei morsi, i segni tipici di interazione sociale fra questi esemplari». Con il ritorno a situazioni meteo più clementi, anche la futura mamma-nottola, forse caduta per colpa del freddo dal suo rifugio mentre era in letargo diurno (e quindi incapace di muoversi), sarà liberata.

Camilla De Mori Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino