Tenore di vita sospetto, ma il giudice restituisce ai nomadi tutto il "tesoro"

Tenore di vita sospetto, ma il giudice restituisce ai nomadi tutto il "tesoro"
PADOVA - Sono tutti nomadi con tenore di vita molto sospetto. Nelle fedine penali c’è tutto quello che uno può immaginare: truffe, rapine, furti, riciclaggio, sequestro di...

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PADOVA - Sono tutti nomadi con tenore di vita molto sospetto. Nelle fedine penali c’è tutto quello che uno può immaginare: truffe, rapine, furti, riciclaggio, sequestro di persona e riduzione in schiavitù di minori dediti all’accattonaggio. È motivata fin sopra le righe la richiesta del pm Piccione di sequestrare l’impero dei nomadi Braidich e Duric di Correzzola (Padova): ha chiesto la misura ma i giudici del Tribunale collegiale, presieduti da Nicoletta De Nardus, non possono accogliere l’istanza: i beni che dovrebbero essere sequestrati sono stati acquistati quando i proprietari avevano la fedina penale quasi pulita.




Insomma, i Braidich e i Duric hanno un santo nel loro paradiso che li consiglia come agire quando investono i sospettosi guadagni. E i giudici scrivono: "Ritiene il Tribunale che quanto a Braidich Lidia, Duric Nebojsa e Nikolovski Verica difetti all’evidenza il presupposto della pericolosità sociale dei prevenuti rispetto al momento dell’acquisto dei beni di cui viene chiesta la confisca".



Due immobili a Correzzola e Sant’Angelo di Piove, due appezzamenti di terreno, rispettivamente a Correzzola e Piove di Sacco, quest’ultimo con un fabbricato di tipo rurale, una Ford Fusion e una Mercedes classe C220. Sono questi i beni, per un valore complessivo stimato nell’ordine del mezzo milione di euro, di cui il pubblico ministero Piccione chiedeva il sequestro a fini di confisca.



La misura patrimoniale doveva colpire Lidia Braidich, 56 anni, proprietaria dell’area in cui risiedono i tre nuclei del figlio Daniele, 39enne, di Nebojsa Duric, 51, e Verika Nikolovski, 44. Ma i difensori hanno presentato documenti per dimostrare che al momento dell’acquisto non c’era la pericolosità sociale. Un’abitazione è stata acquista anche con i soldi del nonno, "persona benestante". Lidia ha condanne per vari reati così come il figlio Daniele, Nebojsa Duric nel 2011 è stato in carcere per riduzione in schiavitù di minori e pure la Nikolovski ha un precedente per impiego di bimbi nell’accattonaggio.



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Il Gazzettino