PADOVA - Sono tutti nomadi con tenore di vita molto sospetto. Nelle fedine penali c’è tutto quello che uno può immaginare: truffe, rapine, furti, riciclaggio, sequestro di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Insomma, i Braidich e i Duric hanno un santo nel loro paradiso che li consiglia come agire quando investono i sospettosi guadagni. E i giudici scrivono: "Ritiene il Tribunale che quanto a Braidich Lidia, Duric Nebojsa e Nikolovski Verica difetti all’evidenza il presupposto della pericolosità sociale dei prevenuti rispetto al momento dell’acquisto dei beni di cui viene chiesta la confisca".
Due immobili a Correzzola e Sant’Angelo di Piove, due appezzamenti di terreno, rispettivamente a Correzzola e Piove di Sacco, quest’ultimo con un fabbricato di tipo rurale, una Ford Fusion e una Mercedes classe C220. Sono questi i beni, per un valore complessivo stimato nell’ordine del mezzo milione di euro, di cui il pubblico ministero Piccione chiedeva il sequestro a fini di confisca.
La misura patrimoniale doveva colpire Lidia Braidich, 56 anni, proprietaria dell’area in cui risiedono i tre nuclei del figlio Daniele, 39enne, di Nebojsa Duric, 51, e Verika Nikolovski, 44. Ma i difensori hanno presentato documenti per dimostrare che al momento dell’acquisto non c’era la pericolosità sociale. Un’abitazione è stata acquista anche con i soldi del nonno, "persona benestante". Lidia ha condanne per vari reati così come il figlio Daniele, Nebojsa Duric nel 2011 è stato in carcere per riduzione in schiavitù di minori e pure la Nikolovski ha un precedente per impiego di bimbi nell’accattonaggio.
Il Gazzettino