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VENEZIA - Contributi regionali ad asili, scuole, strutture socio-sanitarie e sociali solo se il personale si è vaccinato. Contro il Covid e anche contro tutti gli altri virus. Se una struttura ha dipendenti non vaccinati a contatto con bambini, anziani e soggetti più esposti a rischi sotto il profilo immunitario, può dimenticarsi gli aiuti regionali.
È la posizione del Partito Democratico in consiglio regionale del Veneto che ieri ha presentato una proposta di legge per l'estensione della copertura vaccinale puntando non solo sull'informazione e sulla formazione, ma prevedendo anche penalizzazioni qualora non si raggiungessero i risultati attesi.
LE ACCUSE
Le due iniziative - proposta di legge e mozione - sono state presentate ieri in una conferenza stampa via Zoom cui hanno partecipato il capogruppo Giacomo Possamai e le consigliere Vanessa Camani, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon per fare il punto sulla campagna vaccinale in Veneto. Durissime le accuse alla gestione sanitaria del governatore Luca Zaia: «Non solo ritardi, ma anche confusione e disorganizzazione, la gente è disorientata e preoccupata, non riesce ad avere informazioni chiare, ogni Ulss va per conto proprio, le persone fragili dovevano avere la precedenza e invece non sanno a chi chiedere dove e quando potranno vaccinarsi, altro che l'eccellenza sbandierata dal governatore Luca Zaia, il Veneto è in fondo alle classifiche nazionali». E perché si è arrivati a una situazione del genere? Possamai: «È il frutto di precise scelte o di mancate scelte del passato. Come il Cup unico, lo aspettiamo dal 2016». Camani: «Il motivo è semplice, sono incapaci e irresponsabili, Zaia sa fare solo i punti stampa a Marghera, non è capace di risolvere i problemi».
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