Troppi no vax tra i figuranti: Revine sospende il presepe vivente

Presepe vivente a Revine Lago
REVINE - «È stata una decisione di responsabilità, anzi di buon senso; abbiamo scelto la linea della prudenza. Non vogliamo che si crei un possibile focolaio...

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REVINE - «È stata una decisione di responsabilità, anzi di buon senso; abbiamo scelto la linea della prudenza. Non vogliamo che si crei un possibile focolaio qui da noi». Boris Bottega, parla col cuore in mano: per il secondo anno consecutivo si vede costretto ad annullare la sacra rappresentazione del presepe vivente prevista per il 26 dicembre e il 6 gennaio, con l'adorazione dei Magi. Una tradizione amata in paese, che dal 1934, in quasi 90 anni, era stata sospesa soltanto una volta. Neppure la guerra aveva fatto saltare questo evento. Lo scorso anno in piena pandemia e lockdown la rappresentazione della sacra famiglia non era stata riproposta, come tutti gli eventi. Quest'anno però lo stop è legato al problema dei non vaccinati: il 20% dei figuranti non si è sottoposto alla vaccinazione anti Covid 19.

IL NODO
«Non è un problema del pubblico, ma proprio dei figuranti: su cento, venti non sono coperti, e per lo più sono persone anziane, che da anni si dedicano a questo impegno. Trovare dei sostituti che possano interpretare anche parti importanti non è per nulla semplice» spiega il coordinatore delle Sacre Rappresentazioni, Boris Bottega che con il parroco Angelino Granziera si è trovato nei giorni scorsi proprio per valutare la situazione e come procedere. «Avevamo pensato di poter riprendere quest'anno la nostra tradizione, ci si poteva organizzare per le misure anti Covid -prosegue- ma il problema sono i troppi non vaccinati tra i figuranti. In particolare il nodo è la vestizione, con i costumi d'epoca, che viene fatta al chiuso. Non ce la siamo sentita. E poi la situazione dei contagi è in continua evoluzione. Chissà come sarà da qui a Natale, io personalmente non sono molto fiducioso e partire già con l'incertezza non è il massimo». La sacra rappresentazione è nata nel 1936. E da allora si è fermata solo nel 1962 con la morte dello storico parroco: c'era la necessità di una riorganizzazione.

IL SIMBOLO


«Puntiamo direttamente alla rappresentazione della Passione di Gesù, per Pasqua, visto che cade dopo la metà di aprile, nella speranza che la situazione sia migliore -conclude Bottega- il mio timore è che dopo questi stop, riprendere diventi molto difficile: ci sono equilibri delicati da conservare». Intanto però non tutto è perduto. «Stiamo valutando una mini rappresentazione, con al massimo 5 figuranti, in chiesa, la vigilia di Natale, magari coinvolgendo il gruppo giovani».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino