Dottori no vax, scattano i procedimenti: sospensione fino al 31 dicembre e taglio dello stipendio

Dottori no vax, scattano i procedimenti
TREVISO - Scattano i procedimenti disciplinari per i dottori che, senza un valido motivo, non ne vogliono sapere di vaccinarsi contro il coronavirus. L'Ordine dei medici di...

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TREVISO - Scattano i procedimenti disciplinari per i dottori che, senza un valido motivo, non ne vogliono sapere di vaccinarsi contro il coronavirus. L'Ordine dei medici di Treviso ha già messo sotto la lente alcuni casi specifici. Ci sono state delle segnalazioni giunte direttamente dall'Usl della Marca. Anche per il sospetto che alcuni dottori non solo abbiano scelto di non vaccinarsi ma abbiano pure suggerito ad altri di non farlo, sia direttamente che indirettamente. Il quadro verrà poi completato dalle indicazioni in arrivo dalla commissione ad hoc appena istituita dalla stessa azienda sanitaria trevigiana. I camici bianchi che rifiuteranno arbitrariamente la vaccinazione anti-Covid verranno sospesi dal servizio. Almeno fino al 31 dicembre. Con il relativo taglio dello stipendio.

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NESSUNO SCONTO

Luigino Guarini, presidente dell'Ordine dei medici, non entra nel merito delle singole situazioni. La linea, però, è netta: «C'è un decreto legge che prevede la sospensione del personale sanitario che rifiuta il vaccino senza una motivazione fondata». Tradotto: la cosa sarà praticamente automatica. Quanti sono gli operatori della sanità che non si sono ancora vaccinati? Ci sono 40 medici del territorio: 38 dottori di base, un dottore di guardia medica e un pediatra di libera scelta. Più altri 250 dipendenti diretti dell'azienda sanitaria, tra specialisti, infermieri e oss. Tutti hanno inviato un certificato medico per spiegare la decisione di non sottoporsi all'iniezione. Ma non basta. Dopo le convocazioni del medico competente, in questi giorni la nuova commissione dell'Usl, guidata dal direttore sanitario Stefano Formentini, sta passando in rassegna tutte le carte. E se necessario chiamerà i diretti interessati per eventuali accertamenti. «La prima fase sarà dedicata al controllo dei certificati presentati dagli operatori della sanità fa il punto l'Usl se emergeranno dei ragionevoli dubbi sulla documentazione, verranno chiesti approfondimenti specifici».


TEMPI STRETTISSIMI



Non ci si metterà molto: il lavoro della commissione dovrebbe concludersi nel giro di una settimana. A fronte della mancanza di validi motivi sanitari, scatterà la sospensione e per i dottori e gli infermieri anche la contemporanea segnalazione all'Ordine, fermo restando che il personale sanitario che fino ad ora non ha risposto alle chiamate conserva sempre la possibilità di scegliere di vaccinarsi. Il numero dei rifiuti ad oggi sembra particolarmente elevato tra i medici di famiglia. Il 7,5% dei 505 dottori di base non si è ancora vaccinato. Non vuol dire che siano tutti no-vax. Ma anche per questo l'Usl vuole fare chiarezza fino in fondo. Fino ad ora, infatti, l'azienda sanitaria ha ricevuto una trentina di diffide dagli operatori che non si sono ancora vaccinati. Sollevando un problema di privacy, sostanzialmente attraverso la diffida si chiede di non evidenziare i nomi, e di conseguenza di non inviare le relative segnalazioni agli Ordini professionali. Alla luce dell'assenza di riferimenti a problemi di salute, facile immaginare che questi siano su posizioni no-vax. L'Usl, comunque, non intende dare nulla per scontato. «Ci stiamo muovendo in un quadro di assoluta legalità mette in chiaro Benazzi di conseguenza non prendiamo nemmeno in considerazione le diffide». (m.fav) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino