TREVISO - Scattano i procedimenti disciplinari per i dottori che, senza un valido motivo, non ne vogliono sapere di vaccinarsi contro il coronavirus. L'Ordine dei medici di Treviso ha già messo sotto la lente alcuni casi specifici. Ci sono state delle segnalazioni giunte direttamente dall'Usl della Marca. Anche per il sospetto che alcuni dottori non solo abbiano scelto di non vaccinarsi ma abbiano pure suggerito ad altri di non farlo, sia direttamente che indirettamente. Il quadro verrà poi completato dalle indicazioni in arrivo dalla commissione ad hoc appena istituita dalla stessa azienda sanitaria trevigiana. I camici bianchi che rifiuteranno arbitrariamente la vaccinazione anti-Covid verranno sospesi dal servizio. Almeno fino al 31 dicembre. Con il relativo taglio dello stipendio.
Sanitari, 2.000 no al vaccino tra ospedali, distretti e Rsa
NESSUNO SCONTO
Luigino Guarini, presidente dell'Ordine dei medici, non entra nel merito delle singole situazioni.
TEMPI STRETTISSIMI
Non ci si metterà molto: il lavoro della commissione dovrebbe concludersi nel giro di una settimana. A fronte della mancanza di validi motivi sanitari, scatterà la sospensione e per i dottori e gli infermieri anche la contemporanea segnalazione all'Ordine, fermo restando che il personale sanitario che fino ad ora non ha risposto alle chiamate conserva sempre la possibilità di scegliere di vaccinarsi. Il numero dei rifiuti ad oggi sembra particolarmente elevato tra i medici di famiglia. Il 7,5% dei 505 dottori di base non si è ancora vaccinato. Non vuol dire che siano tutti no-vax. Ma anche per questo l'Usl vuole fare chiarezza fino in fondo. Fino ad ora, infatti, l'azienda sanitaria ha ricevuto una trentina di diffide dagli operatori che non si sono ancora vaccinati. Sollevando un problema di privacy, sostanzialmente attraverso la diffida si chiede di non evidenziare i nomi, e di conseguenza di non inviare le relative segnalazioni agli Ordini professionali. Alla luce dell'assenza di riferimenti a problemi di salute, facile immaginare che questi siano su posizioni no-vax. L'Usl, comunque, non intende dare nulla per scontato. «Ci stiamo muovendo in un quadro di assoluta legalità mette in chiaro Benazzi di conseguenza non prendiamo nemmeno in considerazione le diffide». (m.fav)