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CONEGLIANO - Una convocazione diretta per chiarimenti e una segnalazione formale all'Ordine dei medici di Treviso per l'eventuale apertura di un procedimento disciplinare. Ma c'è anche l'ipotesi di chiedere la sospensione della convenzione e non si esclude nemmeno una denuncia in Procura se nei prossimi giorni dovessero emergere dei contagi. Riccardo Szumski, sindaco e medico di famiglia di Santa Lucia di Piave che non ha mai nascosto i propri dubbi su alcuni vaccini anti-Covid, finisce nel mirino dell'Usl della Marca dopo la manifestazione che domenica ha richiamato un migliaio di persone a Conegliano, molte delle quali non hanno indossato la mascherina né rispettato i distanziamenti contro la diffusione del coronavirus.
CONTRO I NEGAZIONISTI
In tanti l'hanno bollato come il popolo dei no-vax. Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, è ancora più netto: «Davanti a un negazionista, perché non si può chiamare in altro modo, non possiamo far altro che procedere attivando tutte le procedure necessarie mette in chiaro sono state immagini vergognose. Quel che abbiamo visto è imbarazzante per chi fa sanità pubblica. Abbiamo foto sue e di altre persone senza mascherina, senza il minimo rispetto delle misure di prevenzione».
IL CONFRONTO
A breve ci sarà un confronto diretto tra Szumski e l'Usl. «Andiamo avanti come già fatto per il caso di Fregona. Non ci sono due pesi e due misure scandisce Benazzi gli chiederemo un incontro per chiarire certi atteggiamenti e lo segnaleremo all'Ordine dei medici. Fino a questo momento era rimasto all'interno di certi limiti. Adesso si è andati oltre». Nei prossimi giorni, tra l'altro, l'azienda sanitaria avrà in mano l'elenco dei medici che non si sono vaccinati. «Se Szumski non si vaccinerà entro 5 giorni, come previsto in assenza di un valido motivo, lo sospenderemo, come faremo con tutti gli altri», avverte il direttore generale. E se tra le persone che erano presenti alla manifestazione dovesse emergere una scia di contagi da Covid, sono possibili denunce. «Le valuteremo. Il rischio è che nasca una reazione a catena infinita. Il tutto mentre bravi medici fanno l'impossibile per contenere la diffusione dei contagi. Abbiamo ancora gli ospedali pieni conclude Benazzi rispettiamo le opinioni di tutti. Ma queste devono sempre essere espresse nel rispetto delle misure di prevenzione. Ognuno può avere le proprie posizioni, ma non causare assembramenti del genere senza mascherine. Queste cose non si possono fare».
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