Il giorno dopo la marcia dei "no green pass": «Minacce, insulti, bottiglie e petardi contro la sede Rai. Il diritto di manifestare è sacro ma basta violenza»

I manifestanti lungo le vie del centro
TRIESTE - Il giorno dopo l'ennesima manifestazione dei "no green pass" con migliaia di persone in centro a Trieste, il mondo dell'informazione fa sentire la sua...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TRIESTE - Il giorno dopo l'ennesima manifestazione dei "no green pass" con migliaia di persone in centro a Trieste, il mondo dell'informazione fa sentire la sua voce. «Il diritto a manifestare è sacrosanto ma condanniamo ogni forma di violenza e intimidazione nei confronti dell'informazione» affermano in una nota il Cdr della redazione Rai del Friuli Venezia Giulia e l'esecutivo Usigrai, dopo che ieri sera, durante un corteo di protesta contro il Green pass, «per la terza volta ci sono state minacce, insulti, lancio di bottiglie e petardi contro la sede Rai di Trieste, bloccando di fatto i dipendenti all'interno dell'azienda e solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine nei confronti di un gruppo di facinorosi non si è arrivati al peggio».

Il diritto dovere di informare, sottolineano Cdr e Usigrai, «è sancito dalla Costituzione e i giornalisti del servizio pubblico, pur nel rispetto di tutte le opinioni, continueranno nel loro lavoro e non si faranno intimidire da atti di violenza. Chiediamo - concludono - a chi ha il potere di intervenire che vigili sulla sicurezza dei colleghi della sede Rai e di tutti gli operatori dell'informazione». 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino