Nigeriana viaggiava in treno con il promemoria dei suoi alias: arrestata

Nigeriana viaggiava in treno con il promemoria dei suoi alias: arrestata
TARVISIO (Udine) - Viaggiava in treno con documenti falsi e con in tasca un promemoria che aveva scritto per ricordarsi come descrivere la sua condizione, che generalità...

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TARVISIO (Udine) - Viaggiava in treno con documenti falsi e con in tasca un promemoria che aveva scritto per ricordarsi come descrivere la sua condizione, che generalità fornire a chi gliele avesse chieste e perché era scappata dal suo Paese, la Nigeria. Fermata per un controllo dalla polizia ferroviaria nella stazione di Tarvisio, è stata scoperta e arrestata. Le manette sono scattate nelle prime ore di lunedì 13 febbraio, intorno alle quattro di notte. A finire nei guai una donna nigeriana, B.O. le sue iniziali, di 20 anni, che è stata sorpresa a bordo del treno internazionale EN292, in servizio sulla tratta Roma-Monaco, assieme a una decina di altri suoi connazionali.


Il permesso di soggiorno falso 
Al controllo, che su tutti i treni in uscita dallo Stato sono fatti dalla polizia ferroviaria, la donna ha esibito, come documento di identificazione, un permesso di soggiorno che sembrava fosse autentico. Trattenuta in caserma per identificazione, la 20enne ha dichiarato generalità diverse rispetto al documento che aveva mostrato. Nel corso di altri accertamenti gli agenti hanno trovato anche un documento di viaggio per stranieri, valido per l’espatrio, sempre intestato alla ragazza nigeriana. Le verifiche fatte sui due documenti hanno portato a scoprire che entrambi falsi, di ottima qualità, tanto da riuscire a trarre in inganno un operatore non esperto.

Il promemoria 
La polizia ha accertato, infine, che già in passato la 20enne aveva fornito diverse generalità e che aveva con sé un foglio di carta sul quale era scritto un breve racconto: nello scritto c'erano i motivi per i quali la donna avrebbe abbandonato il suo Paese natio; in pratica, più che una lettera non spedita, il foglio è parso una sorta di promemoria, per ricordare come descrivere la sua condizione a chi ne avesse chiesto lumi. La cittadina nigeriana è stata arrestata e i documenti sono stati sequestrati e messi a disposizione degli inquirenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino