Pesta un nido di vespe mentre va a funghi: ricoperta di punture rischia di morire

Pesta un nido di vespe mentre va a funghi: ricoperta di punture rischia di morire
NERVESA - A distanza di qualche giorno, resta il ricordo di una gran paura che avrebbe potuto trasformare in tragedia una giornata di festa. Ciò che peraltro una...

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NERVESA - A distanza di qualche giorno, resta il ricordo di una gran paura che avrebbe potuto trasformare in tragedia una giornata di festa. Ciò che peraltro una giovane di Nervesa ha vissuto nei boschi sopra Canal San Bovo, in Trentino, assieme ad alcuni componenti del gruppo micologico di Nervesa è a dir poco sconvolgente, nonostante il lieto fine. A raccontare l'avventura, che non ha oscurato il successo della mostra micologica appena conclusa, Paolo Gasparetto, presidente del Gruppo naturalistico montelliano, promotore dell'evento e, suo malgrado, co-protagonista di quella che poteva essere una tragedia. 

 
ATTIMI DI PANICO
Il tutto si è verificato nei luoghi dove il gruppo si era recato per raccogliere i funghi. Una socia, infatti, proprio mentre si stava dedicando alla sua passione, dopo aver accidentalmente toccato un nido, è stata attaccata da uno sciame di vespe terricole (Vespula germanica). «Non era allergica -spiega Gasparetto- perché in tal caso sarebbe bastata qualche puntura per suscitare la reazione ma, dopo aver messo il piede nel posto sbagliato, ha ricevuto una cinquantina di punture e ha cominciato a gonfiarsi alla lingua, al volto, alle gambe, alle braccia». E' stato il panico, in una situazione da film horror in cui l'esito dell'avventura era una questione di minuti, ma la situazione logistica non favoriva certo una soluzione positiva. Nella gravissima congiuntura, però, la sorte ci ha messo, in positivo, lo zampino. «Per fortuna -spiega Gasparetto -avevamo ricevuto dal sindaco di Canal San Bovo l'autorizzazione a salire nel bosco con la macchina. E lo ringrazieremo sempre per questo. In quel punto, non c'era campo. Pertanto chiamare i soccorsi era impossibile. L'ho caricata in auto e siamo partiti. Appena è stato possibile, ho chiamato il 118 con la chiamata di emergenza».
I SOCCORSI

L'ambulanza è partita da Fiera di Primiero e, nel frattempo, Gasparetto, con la giovane a bordo, procedeva verso Feltre cercando di raggiungere l'ospedale il più in fretta possibile. «Via telefono, gli operatori assistevano la ragazza cercando di tenerla sveglia con varie domande e sottoponendola a dei test. A un certo punto, dopo circa 10-15 chilometri, ci hanno raggiunti. É stata così trasportata in ambulanza a Feltre, dove le sono state prestate le cure necessarie e tutto si è risolto con tanta paura e un po' di giorni di convalescenza». L'avventura, quindi, è finita bene. E, a quanto pare, la paura non ha fatto perdere alla malcapitata l'amore per la montagna e i funghi. Gasparetto, infatti, è convinto che non demorderà. «Mi sembra intenzionata a continuare a dedicarsi alla sua passione, ma d'ora in poi dovrà sempre portare con sé cortisone e antistaminici». Perché nuove punture potrebbero essere letali.
Laura Bon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino