«Due anni e mezzo per togliere un neo sospetto». Ma l'Ulss 3 querela

«Due anni e mezzo per togliere un neo sospetto». Ma l'Ulss 3 querela
MESTRE - L'Adico accusa: «Due anni e mezzo d'attesa per farsi togliere un paio di nei sospetti all'ospedale dell'Angelo, insegnante veneziana costretta ad...

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MESTRE - L'Adico accusa: «Due anni e mezzo d'attesa per farsi togliere un paio di nei sospetti all'ospedale dell'Angelo, insegnante veneziana costretta ad andare ad operarsi in Sicilia». L'Ulss risponde: «I nostri ospedali forniscono agli utenti le prestazioni necessarie, anche per l'asportazione dei nei, nei tempi consoni. Siamo pronti a chiamare a rispondere presso gli organi giudiziari competenti l'associazione dei consumatori». Secondo l'Adico, che ieri ha diffuso un duro comunicato mettendo in dubbio l'eccellenza della sanità veneta, G.V., 44enne insegnante siciliana che vive a Mestre, non avrebbe trovato posto per l'intervento ospedaliero all'Angelo, a meno di non restare per due anni e mezzo in lista d'attesa. «La donna a luglio ha effettuato una mappatura dei nei da uno specialista in Sicilia che ha notato presenza di due macchie sospette da togliere il prima possibile - spiegano all'Adico, alla quale si è rivolta l'insegnante -. G.V. si è rivolta prima al medico di base, che le ha predisposto  l'impegnativa, poi al Cup e poi alla segreteria del reparto di Dermatologia dell'Angelo dove è stata informata che per farsi togliere i nei avrebbe dovuto attendere due anni e mezzo. Non solo. All'ospedale mestrino le hanno riferito la necessità di effettuare un'altra visita specialistica, non essendo sufficiente quella siciliana. La donna, preoccupata, ha dunque deciso di prenotare l'incisione in Sicilia e ha già trovato disponibilità per il mese di ottobre». Carlo Garofolini, presidente dell'Adico, rincara la dose: «Chiediamo al presidente della Regione Zaia se, di fronte a queste vicende, possiamo ancora definire quella veneta una sanità d'eccellenza. Perché una visita specialistica effettuata in Sicilia non viene riconosciuta in Veneto?».

LA REPLICASecca la replica della direzione dell'Ulss 3 Serenissima: «Il caso, raccontato e presentato in forma anonima, impedisce all'Azienda sanitaria ogni puntuale verifica, né la signora o Adico presentano una prenotazione presso un Cup che certifichi qualsivoglia attesa». Il primario di Dermatologia dell'Ulss 3, Massimo Donnini, garantisce che gli ospedali dell'Ulss 3 forniscono agli utenti le prestazioni necessarie, anche per l'asportazione dei nei, nei tempi consoni. È proprio per garantire la miglior appropriatezza che per accedere all'intervento è obbligatoria una nuova visita, indispensabile in preparazione all'intervento e necessaria per valutare l'urgenza dell'intervento. «Solo dopo la visita effettuata dal proprio specialista, la nostra Dermatologia indica un percorso clinico e un'attesa, intervenendo quando necessario anche in pochi giorni in collaborazione con le Chirurgie - riprendono all'Ulss -. La signora, rifiutando la visita preparatoria, non ha inteso nemmeno cominciare il percorso suddetto, ma è ovviamente libera di rivolgersi al sistema sanitario della sua regione d'origine. Rispetto alle accuse di Adico, lasciano sconcertati i toni e le modalità che non ha effettuato né consentito alcuna verifica preventiva presso l'azienda sanitaria. Se non verranno forniti gli estremi per supportare tali affermazioni e consentire ogni verifica, siamo pronti ad agire presso gli organi giudiziari».
Fulvio Fenzo Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino