Golin di Dosoledo, negozio da record: «Sempre aperto per 23 anni: l'edicola la mia passione»

Cartolibreria Golin: mai un giorno di chiusura da 23 anni
COMELICO SUPERIORE - «Dal 1999 quando ho rilevato l’edicola non ho mai chiuso un giorno». Stefano Golin, classe 1963, titolare dell’edicola cartolibreria...

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COMELICO SUPERIORE - «Dal 1999 quando ho rilevato l’edicola non ho mai chiuso un giorno». Stefano Golin, classe 1963, titolare dell’edicola cartolibreria “Golin” di Dosoledo, paese in comune di Comelico Superiore, lo racconta con il sorriso. La sua è una storia di duro lavoro, ma anche di tante soddisfazioni. Perché, come dice, «il negozio diventa un punto vitale del paese e noi cerchiamo di dare tutti i servizi necessari ai nostri compaesani». Era il 1994 si licenziò dal posto fisso come geometra in Comunità montana a Borca per prendere l’attività: non se ne è mai pentito. «È stata una scommessa perché non c’era nulla l’ho aperto ex novo, senza nessun tipo di storico in questo settore», racconta Stefano Golin. Una scommessa vinta. 



LA STORIA
Il negozio di via Roma a Dosoledo è cresciuto negli anni per far fronte alle necessità del piccolo paese di 400 abitanti. «Siccome lavoriamo in una comunità molto piccola - racconta Stefano Golin - per poter sopravvivere in questi piccoli centri ci siamo strutturati con la massima differenziazione. Così l’attività Fratelli Golin è più negozi in uno: oltre alla cartolibreria, i giocattoli e l’oggettistica, poi l’edicola.

I GIORNALI
«Ricordo quel giorno - prosegue il negoziante comeliano - era l’anno 1999. L’edicola del paese chiudeva e abbiamo deciso di rilevarla. La pagammo 10 milioni di lire e non ce ne siamo mai pentiti». «L’edicola - sottolinea - rimane uno degli aspetti più importanti del nostro negozio. Il problema è che i giovani non leggono i giornali: chi compra il quotidiano ha un’età superiore ai 40 anni. Certo c’è ancora chi compra 2/3 quotidiani ogni giorno ma sono persone di una certa età. I giovani guardano il titolo sul telefonino e si fermano lì». «Comunque il giornale rimane sempre una cosa fondamentale nel nostro negozio - ricorda Golin - : siamo sempre aperti e qui vengono a colpo sicuro. L’edicola è un settore che va seguito con passione: non è che sul giornale si guadagna soldi, ma si guadagna la fiducia del cliente. Per fare il giornalaio bisogna che ci sia un po’ di passione per il lavoro e senso della comunità. Io amo il mio paese e voglio che tutto il paese abbia tutti i servizi che io possa dargli. Mio papà per tutta la vita ha letto il quotidiano tutti i santi giorni, e so che ad un lettore appassionato non puoi fargli mancare il giornale».

GLI ALTRI SERVIZI
«Oltre alla cartoleria abbiamo libri - prosegue l’edicolante -: le donne leggono ancora, gli uomini no. Poi abbiamo un bellissimo reparto di oggettistica di pregio non cineserie: vogliamo solo cose di un certo livello, perché non possiamo metterci in competizione con i centri commerciali e abbiamo solo quello che gli altri non hanno». Golin è anche negozio di vini. «Da 15 anni a questa parte - racconta Stefano - ci siamo specializzati in vini, abbiamo più di 500 etichette e siamo l’enoteca più fornita di tutto il Cadore». E ancora. «In autunno facciamo tutta la scolastica: ordiniamo tutti i libri, siamo gli unici del Comelico». Ma non solo. Oltre a libri, giornali, vini, i fiori. «In questo periodo prendiamo in affitto i parcheggi nella piazzetta del nostro negozio - spiega l’edicolante - e lavoriamo con i fiori fino a fine luglio». «Cerchiamo di dare tutti i servizi che possiamo: abbiamo anche regali, biglietti di auguri, ceramiche dell’Iran, porcellane giapponesi, candele profumate dagli Usa». È un fiume in piena Stefano nel raccontare il suo negozio e ricorda: «Una volta a Dosoledo c’erano tre macellerie, 4 negozi di alimentari, 2 negozi di scarpe. Ora siamo rimasti io, un negozio di alimentari, un bel negozio di merceria e due bar, prima ce ne erano 6, e una pizzeria». «Così la bottega diventa un punto vitale del paese - riflette -. Nei nostri piccoli paesi il negozietto, il bar diventano dei punti di aggregazione, sono gli unici punti che danno un po’ di vita. Le istituzioni devono tenere un occhio di riguardo per queste realtà. La nostra Regola lo fa: ci dà un aiutino, un segno che fa piacere». «Per il resto sono sacrifici - conclude -, ma devi amare il tuo lavoro e amare la gente: se no non vai avanti. Non credo che potrei mai fare un altro lavoro che non sia questo: ogni tanto ti arrabbi, ma passa. Non ho mai litigato con nessuno in tutti questi anni». E i periodi difficili il lockdown? «Non mi hanno scoraggiato - risponde Golin -, grazie alla licenza dei giornali siamo riusciti a superare il periodo del covid sempre aperti: pur di uscire di casa venivano a comprare i giornali».

LE COLONNE

«In tutto questo fondamentale è la mia collaboratrice, Sandra, che è diventata la più amata da tutto il comune e tutti i nostri clienti».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino